Algarve on the road: da Cabo Sao Vicente alle spiagge della Costa Vicentina

Ho deciso di raccontarti la mia nuovissima e recente esperienza in Algarve , perché possa esserti utile, magari nel pianificare proprio qui una tua prossima vacanza. Come ti ho annunciato è stato un viaggio on the road fino alla terra che veniva definita come “il confine del mondo”,tra strade facilmente transitabili, in uno scenario paesaggistico singolare e coinvolgente, compiuto attraversando il cuore della Spagna. Sono stati circa 5397 Km tra andata e ritorno in 17 giorni. Ma andiamo con ordine. Prima di tutto presentarti questa splendida regione portoghese è il primo passo per iniziare a conoscerla. La porzione di territorio nell’estrema parte occidentale, che termina con l’Oceano Atlantico venne chiamata anticamente “Al Garb”, nome attribuito al periodo delle invasioni arabe che la occuparono dall’ VIII sec. Un luogo “generoso” di paesaggi spettacolari che fu subito gradito a questa popolazione. Prima degli Arabi furono i Romani a trovare qui un’oasi di pace e di salutare benessere dovuto al clima, alle acque termali e a quelle cristalline del mare circostante. Nel XIII sec da Sagres, partirono le nuove rotte verso il mare con il desiderio di scoprire altre terre e da qui si estese il fascino e l’attrazione verso popoli e culture diverse, che gli Europei avrebbero realizzato di lì a poco, tra Brasile, Africa e Indie. Fu Enrico il Navigatore, figlio di re Joao I, Governatore dell’Algarve, a riunire, infatti, a Sagres i maggiori cartografi e marinai alla ricerca, di una nuova via di navigazione tra l’Europa e le Indie. Venne costruita una nave perfetta per il burrascoso Oceano, la caravella, che era veloce e agile e anticipava Cristoforo Colombo di almeno 50 anni. Una leggenda, legata a questa terra, narra che una principessa nordica fosse venuta ad abitare qui per sposare un re dei Mori, ma soffrisse terribilmente di nostalgia per la sua terra e soprattutto per la neve, che qui non vedeva mai. Secondo, l’intrepretazione di Jose Saramago, che venne a conoscenza di questa storia così curiosa, pare che la principessa si ammalò proprio per questa sua immensa malinconia, tanto da temere per la sua salute. Il re, allora, ordinò di tinteggiare di bianco tutte le case che circondavano il palazzo e anche tutte quelle presenti a vista d’occhio, coprendone i vecchi e spogli colori precedenti, imponendo che il tutto fosse svolto in un solo giorno. Così la principessa, affacciandosi. avrebbe trovato tutta la città coperta di bianco, ammirando quel candore simile alla neve, perché rilucente sotto i raggi del sole, ogni volta che avesse voluto. La principessa ovviamente guarì e da quel giorno in Algarve si usa dipingere le abitazioni solo di bianco, con decorazioni in stucco molto particolari chiamate “platibondas”, unite alle strisce colorate, che definiscono i contorni delle pareti esterne e che hanno un significato molto preciso: giallo per allontanare il Diavolo, azzurro/blu per attirare positività e felicità.

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Questi meravigliosi paesini bianchi che risplendono, la natura ancora incontaminata, il colore del cielo e le sfumature del mare che arrivano fino al verde smeraldo e poi la gente, questo popolo sorridente, eterogeneo e sentimentale, legato alle tradizioni del passato sono i valori aggiunti di questo straordinario territorio. Il mio punto d’appoggio per questo viaggio è stato il meraviglioso “hotel rural” Capela des Arts, situato ad Armacao de Pera, piccola località marina, comodissima per intraprendere ogni giorno un percorso diverso, alla ricerca di curiosità e bellezze da esplorare. L’Hotel è davvero un incantevole “rifugio”, immerso in un contesto naturale di delicato fascino. L’accoglienza squisita, il silenzio e la pace, l’accesso ad una piscina fantastica, le bellissime opere d’arte e di pregio di cui è provvista la struttura, la colazione naturale e le camere confortevoli e spaziose, mi hanno fatto sentire “a casa” in ogni più piccola sfumatura e hanno saputo rappresentare interamente il concetto di “relax” che davvero cercavo. Da qui spostarsi per le strade pittoresche dell’Algarve è stato perfetto. Ho iniziato dalla zona del famoso Cabo Sao Vicente e dai suoi dintorni. Il Cabo Sao Vicente è quella punta, la più occidentale d’Europa, un tempo confine ultimo del mondo, sferzata dai venti, riconoscibile dal faro rosso e bianco che si erge sopra una scogliera alta 80 mt, tra giochi di onde incredibili e un paesaggio circostante che non ha paragoni. Da qui a Ponta de Sagres è una scogliera continua, falesie dai colori incredibili che danno vita a piccole calette deliziose, attraversate da uccelli marini o da qualche imbarcazione che veleggia nelle acque circostanti. Per scelta ho evitato, inizialmente, la zona battutissima delle vie turistiche più ricercate, che si snodano tra Faro, Lagos e Albufeira, regno in estate di centinaia di visitatori. Ho optato, invece, per conoscere meglio la Costa Vicentina, selvaggia e solitaria dove si estende il Parque Natural do Sudoeste Alentejano e Costa Vicentina . La cittadina di riferimento per la conoscenza di questo territorio è sicuramente, la già citata, Sagres, che conta circa 3000 abitanti ed è caratterizzata dalla Fortezza, dove un tempo era allestita proprio la scuola di navigazione voluta da Enrico II e dove, invece, oggi è ancora possibile ammirare un’immensa rosa dei venti dal diametro di 42 metri! Il culmine della bellezza, però, è dato dalle spiagge, simbolo di questa regione e motivo principale di turismo a livello internazionale. Nelle vicinanze di Carrapateira è la meravigliosa spiaggia di Bordeira a lasciarti senza fiato: dune e scogliere si aprono su un litorale di onde perfette, che sono meta preferita di surfisti da ogni parte del mondo, in una cornice paesaggistica incredibile. I gabbiani e il suggestivo brontolio dell’oceano sono il contorno di uno dei luoghi più avventurosi di questa fetta di Portogallo davvero esclusiva. Delizioso è il vivace paesino di Aljezur, che si presenta con le rovine del suo castello, attorno al quale è andato a formarsi il borgo cittadino, nel corso della storia. Resta Odeceixe, però, il ricordo più coinvolgente di questa prima escursione lusitana, così accogliente con tutte le sue casette bianche dai tetti rossi, con le decorazioni tradizionali, i mulini e i pascoli nelle vicinanze e la sua spiaggia scenografica che, personalmente, è quella che mi ha emozionato di più. Le foto, scattate a centinaia durante questo viaggio on the road, non rendono, forse, in pieno le sensazioni vissute davanti a questi scorci di natura così incantati, ma servono quantomeno a sapere che esiste una porzione di Paradiso sulla Terra, neanche troppo distante da qui! Per questo ti rimando ad una prima raccolta di “Gallery” che spero possa entusiasmare anche te. Il viaggio in Algarve continua: le località più turistiche, gli sport da praticare e ancora tante spiagge meravigliose ti aspettano..