Gamification: quali sono i musei più tecnologici in Italia e nel mondo?

C’è una nuovissima tendenza, che si sta diffondendo rapidamente e che tocca un nuovo modo di interagire con le collezioni scientifiche e le testimonianze storico-artistiche, presenti nei luoghi che molto comunemente definiamo “musei”. Si tratta del diventare protagonisti in modo insolito, più partecipativo e appagante, una dimensione che conquista i bambini e incuriosisce gli adulti. Questo modo diverso di vivere la realtà museale si chiama “Gamification” e l’inchiesta proposta da una nota rivista di viaggi, mette in luce un’esperienza attiva, multimediale, che cambia e rinnova il concetto stesso di cultura. Daniel Debow, al Gamification Forum di San Francisco, la definiva “un riflesso del desiderio di essere riconosciuti”, in un’epoca ormai digitalizzata dove tutto è “touch” e dove le informazioni diventano subito “social”. Gli fa eco Aldo Di Russo, fondatore di Unicity , società di Information Technology “specializzata in valorizzazione dei beni culturali e nella comunicazione d’impresa”: “lo stupore induce interesse, l’interesse attiva la consapevolezza e innesca i processi cognitivi”. La base da cui si è partiti, per creare anche in Italia e nel mondo quella realtà “interattiva” sempre più frequente è proprio questa:un museo “animato”, uno spazio-gioco che elevi la soglia d’attenzione e contribuisca a diventare un luogo di criticità, logica deduttiva o pura curiosità. Sono numerose, ormai, le testimonianze di questi “neomusei” che attirano “protagonisti” di ogni età. In Italia si distinguono per esempio:
– Il Museo multimediale del Canto a Tenores: dove i tenores di Bitti vengono raccontati attraverso un’installazione audiovideo molto particolare:
– Il Museo Archeologico di Trento che prendendo spunto dal ritrovamento della mummia Otzi, ha creato intorno ad essa un gioco e un preciso spazio interattivo.

Museo Egizio

– Il Museo Egizio di Torino che propone percorsi audiovideo straordinariamente interessanti, filmati in 3d e ricostruzioni delle epoche passate che ricreano ambienti ed atmosfere suggestive
– Il Museo della Ceramica di Savona che spiega l’origine di questa terracotta attraverso la Quadrisferauna struttura che offre una multi proiezione di filmati sincronizzati in un caleidoscopio tecnologico..che racconta la storia della ceramica ligure”
Non mancano realtà simili anche in Europa e nel mondo:
– Il National Videogame Arcade a Nottingham (Regno Unito) consiste in un edificio di 5 piani allestiti in un palazzo georgiano d’epoca, che presenta 12mila oggetti in esposizione, sale a tema, mostre interattive e tornei di vario genere.
– La Gallery One del Cleveland Museum of Art è una sezione rigorosamente “touch” che regala al visitatore un’esperienza coinvolgente e personalizzata che può essere registrata e condivisa sui social. Per le mamme con passeggino è previsto, invece, un curioso lo “stroller tour”!
– Il simbolo dei musei interattivi, resta, però, il Science Museum di Londra che nel 2015 sta rinnovando la libreria multimediale “touch”, mentre per il 2016 verrà inaugurata la Galleria di Matematica.
L’innovazione tecnologica ha regalato al museo un nuovo volto, tanto da renderlo un’attività divertente e interessante, scelta nel tempo libero da un numero sempre crescente di visitatori, che ne apprezzano la versatilità e una modernità virtuale sempre più stimolante.