Lo splendore dei castelli di Neuschwanstein, Linderhof e Hohenschwangau
La passione di Ludwig ha contagiato anche me! Così, in uno dei diversi soggiorni in Germania, oltre a percorrere la famosa Romantische Strasse, mi sono soffermata a visitare 3 dei suoi castelli più affascinanti. Il primo è quello spettacolare e grandioso che tutti conoscono e ammirano. E’ splendido in ogni stagione dell’anno, ma sicuramente con la neve, così come l’ho visto io, ha quel qualcosa in più che ti fa sognare. Il castello di Neuschwanstein venne costruito nel 1869, seguendo il progetto di Christian Hank, scenografo di corte, che lavorò sui modelli delle antiche dimore medievali tedesche. Ogni anno è frequentato da circa 1 milione di persone che ne restano estasiate. E’ possibile visitare i suoi interni e farsi, infatti, rapire da così tanta bellezza. Tra le sale più rappresentative ci sono gli appartamenti reali, decorati con pregio, la sala del ballo che presenta addirittura una galleria per l’orchestra e la cucina che già per quei tempi aveva “optional” di tutto rispetto: acqua calda e fredda, un montacarichi e addirittura uno spiedo automatico realizzato secondo un disegno di Leonardo. Ma il punto di forza è sicuramente la sala del trono in stile bizantino, rimasta incompiuta (manca infatti il trono in oro e avorio che avrebbe dovuto essere collocato qui). Il re Ludwig , che tanto amò questo edificio, non ebbe la gioia di vederlo ultimato. Così scriveva a Wagner, suo caro amico: “Vi devo confessare che sono molto emozionato dall’idea di poter andare a vivere là fra tre anni. Vi saranno molto camere per gli ospiti, confortevoli e accoglienti, da cui si godrà di una vista meravigliosa sul magnifico Sauling, i monti del Tirolo e le pianure in lontananza. Il posto è uno dei più belli che si possano immaginare, inviolato e inaccessibile…”. Neuschwanstein è così: un capolavoro incastonato tra i monti! Nelle belle giornate di sole, anche invernali, quando l’aria è più rarefatta e il cielo è terso, il castello di Hohenschwangau ti appare, invece, come un’immagine incredibilmente fantastica.
Ci si inerpica per una scala che costeggia il muro di cinta e si giunge all’ingresso di questa residenza, che architettonicamente riprende lo stile e i colori (giallo su tutti) tipici della Germania. Il castello sorge proprio sopra il borgo di Schwangau, in una località che venne amata davvero tanto da Ludwig, in quanto qui trascorse gran parte della sua infanzia insieme al fratello Otto. Romantico è l’aggettivo che più gli si addice, forse anche per aver ospitato a lungo il musicista Richard Wagner. La sua origine risale al XII secolo, quando venne costruito dai cavalieri di Schwangau, che poi si estinsero. In seguito l’allora principe ereditario Massimiliano, padre di Ludwig, lo acquistò e tra il 1832 e il 1836 subì un grandioso restauro. La sala del Cavalieri del cigno di Lohengrin, con splendide pitture murali che raffigurano la famosa leggenda, la cappella in stile neogotico e la camera del Tasso, con dipinti tratti dalla “Gerusalemme Liberata” sono i simboli più caratteristici di questa residenza. Proprio nelle vicinanze si trova, inoltre, il Museum der bayerischen Könige, per conoscere meglio la storia e la personalità di Ludwig II. Linderhof è, infine, quel delizioso gioiello che mi ha entusiasmato per la sua posizione e per la sua armonia di forme in un contesto paesaggistico molto affascinante. E’ stato terminato nel 1874 e sorge sopra “la proprietà della famiglia Linder, che re Massimiliano II, padre di Ludwig, trasformò in padiglione di caccia”. In stile barocco si presenta affacciato di fronte ad un giardino, che immagino essere meraviglioso in primavera ed estate, con padiglioni in stile orientali, moltissime statue e fontane. Il progetto è dell’architetto Georg Dollmann (1878) che iniziò i lavori solo qualche anno dopo. Gli interni sono anche qui una vera sorpresa. La sala da pranzo ovale presenta decori e intagli dei maggiori artisti del tempo e in centro spicca il tavolo che è collegato con una strana tecnica alle cucine, in modo che il re non fosse disturbato durante il pranzo. La sala azzurra è un delizioso studio a forma di ferro di cavallo che ne accoglie altre tre, realizzate in colori diversi. La camera da letto di Ludwig ha un soffitto con affreschi dedicati a Luigi XIV e il baldacchino blu che la rendono indimenticabile, mentre il simbolo dell’arte rococò è data dalla sala degli specchi dove il bianco e l’oro delle decorazioni, gli arredi e i vari ornamenti ne fanno un ambiente sfarzoso e scintillante.
La stupenda “ossessione” di questo sovrano eccentrico si perpetua qui, tra monti, silenzi e castelli incredibili!