Milano: cosa vedere passeggiando per il centro storico

Confesso che Milano non è proprio nella top ten delle mie città italiane preferite. Questo non toglie, però, che si presenti con spunti caratteristici e non sempre così conosciuti, tanto da renderla curiosa, attraente e interessante. Il centro di Milano viene spesso identificato con i suoi elementi architettonici più rappresentativi, simboli indiscussi della città come il Duomo e il suo museo, la Galleria Vittorio Emanuele, il Teatro alla Scala e più avanti il Castello Sforzesco. In realtà prendendo dalla stazione Centrale la linea gialla della metropolitana in direzione San Donato e scendendo alla fermata Duomo, è possibile iniziare una piacevolissima passeggiata per il centro, che oltre a farti conoscere le bellezze turistiche più note, ti regala dettagli insoliti e suggestivi, che spesso non vengono subito colti ad una prima occhiata. Con le spalle rivolte verso il Duomo, puoi imboccare via Torino, frequentatissima meta di shopping, che inizia proprio davanti alla piazza e dopo pochi metri, ecco affacciarsi la deliziosa Chiesa di Santa Maria presso San Satiro, situata all’interno di una piccola rientranza, in un luogo decisamente appartato e poco visibile. La via di accesso è decisamente anonima, ma quello che nasconde di lì a poco è proprio una deliziosa sorpresa. Un piccolo cancello delimita l’entrata e il cortile in pietra annuncia la presenza di questo edificio dalla facciata piuttosto semplice e molto austera. Da fuori non rende l’idea del gioiello che invece rappresenta, questo capolavoro di Donato Bramante, simbolo di una bellezza quasi “segreta”, che qui si svela all’interno in tutta la sua meraviglia. Costruita tra il 1476 e il 1482 commissionata dal duca Galeazzo Maria Sforza, la Chiesa nasce sulle ceneri della precedente, quella un tempo dedicata a San Satiro, fratello di Sant’Ambrogio, per celebrare un evento miracoloso: nel 1242 un’immagine devozionale della Madonna viene pugnalata da uno sconosciuto e. inspiegabilmente, ne sgorga del sangue. Da qui la decisione di ricordare questo episodio in modo emblemantico. L’interno è uno spettacolo di colori e di architettura. La volta presenta affreschi di raro stupore, in un’atmosfera che sfuma tra le tonalità dell’oro e del blu. Il corpo centrale termina con l’altare e un colonnato con archi, ma qui si materializza la vera sorpresa di questo edificio. Il gioco prospettivo che viene disegnato dal Bramante è un trompe l’oeil davvero incredibile, creato apposta per ottimizzare lo scarso spazio a disposizione: dietro l’altare sembra esserci, infatti, una discreta distanza che include le colonne, gli archi e alcune decorazioni, ma più ti avvicini e più noterai che questa non è più di 97cm! L’effetto ottico è praticamente servito :il “finto”  abside si svela in tutta la sua incredibile prospettiva. Ma c’è di più. Devi sapere che l’attuale ingresso alla Chiesa è oggi su via Torino, ma dalla parte della adiacente via Speronari, si trova ancora il sacello medievale, dedicato a San Satiro, rappresentato da una costruzione dal corpo circolare, che dall’interno della Chiesa si trova in fondo al braccio sinistro del transetto. Proprio in questa porzione di spazio, sopra l’altare è presente il “Compianto su Cristo morto” un tema iconografico scultureo in terracotta di grande intensità, appartenente ad Agostino de Fondulis . La Chiesa si può visitare, però presta attenzione agli orari di apertura  e alle modalità di accesso.

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Ritornando nuovamente al Duomo, ma procedendo in direzione di Piazza Cordusio, praticamente mantenendo una sorta di linea retta che se percorsa, ti porterebbe al Castello Sforzesco, ti trovi , invece, facilmente in via dei Mercanti, che si apre sulla piazza omonima. Il Palazzo della Ragione , la cui costruzione iniziò nel 1228 secondo il progetto del Podestà Aliprando da Brescia, oggi è uno dei ricordi medievali meglio conservati della città e sede di mostre fotografiche. La Loggia degli Osii, costruita nel 1316 dall’architetto Scoto di San Gimignano, per volere di Matteo Visconti, era il luogo da cui i magistrati comunicavano al popolo sentenze, leggi o editti particolari, affacciandosi alla “parlera” (balconcino). Da notare la presenza della scultura di un’aquila che stringe una preda, simbolo della “giustizia”. Concludono questo complesso di edifici che fanno capo alla piazza: le scuole Palatine e la casa di Panigarola (Palazzo dei Notai). La piazza minuscola e silenziosa e i suoi edifici più rappresentativi rappresentano il famoso Broletto Nuovo della città e conservano un’atmosfera antica e dal fascino delicato. Una insolita curiosità della piazza è la possibilità di sperimentare il “telefono senza fili”! Posizionandovi in due ai due angoli opposti all’interno del loggiato, con il viso rivolto verso le colonne, potete sussurrare ed ascoltare gli effetti sonori di questo gioco così antico. Pare che nel passato si comunicassero in questo modo informazioni segretissime o di vitale importanza.
Il centro di Milano si svela attraverso percorsi insoliti e delicatamente meravigliosi, tutti da scoprire e da vivere passeggiando qui, nel cuore della città, in ogni periodo dell’anno!