Il turismo geologico nella Sicilia orientale
Oggi ti introduco nel mondo del turismo geologico grazie al contributo preziosissimo di Fabio Asero, amico da una vita. Laureato in geologia, vive a Catania con la sua famiglia, libero professionista e dal 2006 Segretario dell’Associazione dei Geologi della Provincia di Catania. La dedizione per il suo lavoro, il suo interesse e la sua passione per la sua Sicilia, emergono in questa intervista che ne ha sottolineato il fascino insolito e curioso.
Di che cosa si occupa la geologia? “La Geologia è una scienza che studia la struttura della terra e la sua evoluzione. Per fare ciò il geologo deve necessariamente osservare la natura ed in base alla propria esperienza, trarre delle conclusioni sui processi naturali e non, che hanno prodotto quel risultato. Così come parecchie altre discipline, anche la geologia si suddivide in diverse specializzazioni: un argomento può essere esaminato osservandolo da diversi punti di vista e così esiste ad esempio la Petrografia, la Geomorfologia, la Vulcanologia, la Geofisica e la Sismologia. Il geologo gode delle bellezze naturali, dei paesaggi che lo circondano per interpretare la struttura e gli effetti prodotti dai movimenti della crosta terrestre e dagli agenti atmosferici.Uno dei più grandi geologi ed esploratori italiani, il Professore Ardito Desio, colui che tra l’altro organizzò la spedizione italiana del 1954 che scalò il K2, diceva: “Il geologo sente la meravigliosa armonia che associa alle forme esterne quelle interne, facendole in una sequenza di cause ed effetti”.Cosa possiamo dire circa il territorio della Sicilia, in particolare la zona orientale? “Il bacino del Mediterraneo, a partire dal Mesozoico (250 milioni di anni fa), è delineato da due elementi principali, uno indeformato (Avampaese Africano) e l’altro riconducibile ad un complicato sistema di falde e scaglie (Catena Appenninico-Maghrebide) che si muovono in direzione sud; in Sicilia sono presenti i prodotti derivanti da questi movimenti tettonici.
L’azione degli agenti atmosferici, dei fiumi e del mare ha modellatole forme del territorio in maniera da offrire dei paesaggi caratteristici ed esclusivi. Quindi oltre alle bellezze che offre tutta la costa orientale a partire da Capo d’Orlando (ME) fino a Marina di Ragusa (RG), passando per Taormina (ME), Catania, Siracusa e Pachino (SR), con le forme collegate all’azione marina (isole dei ciclopi ad Acitrezza, Acicastello, Ortigia ecc.), possiamo godere di bellezze naturali anche nelle aree più interne dovute alla varietà di situazioni e condizioni morfologiche e geologiche che hanno investito quest’area”. Come si può definire un geosito? “Un geosito è un’area o una località che rappresenta in modo esemplare eventi geologici, geomorfologici e regionali. Con l’emanazione della Legge Regionale dell’11 aprile 2012, n° 25 titolata “Norme per il riconoscimento, la catalogazione e la tutela dei geositi in Sicilia”, la Sicilia si è dotata della prima norma organica sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio geologico della regione istituendo un Catalogo Regionale dei Geositi. Attualmente consta di circa 650. Esempi di geositi sono i Calanchi (suggestive forme erosive nelle argille) e le Salinelle (strutture che emettono gas e fango) di Paternò (CT), tutte le Grotte di origine lavica etnee e carsica (nei calcari siracusani e ragusani), ma anche i canyon generati dall’erosione provocata nei calcari di alcuni fiumi nel siracusano (Anapo e Cassibile ad esempio) dove spesso si formano dei laghetti incantevoli (Cavagrande del Cassibile ad esempio). Oltre ai geositi, l’UNESCO ha riconosciuto in tutta Italia 8 Geoparchi di cui parleremo, in modo più approfondito, nella seconda parte”. In che cosa consiste il “turismo geologico”? “Da diversi anni esiste l’Associazione Italiana di Geologia e Turismo con sede a Bologna, che tra i suoi scopi ha anche quello di “valorizzare il patrimonio geologico italiano in particolare dei geositi, ai fini di un turismo culturale qualificato” che opera in tutto il territorio nazionale, ma ne esistono anche altre di associazioni o enti che operano nel settore. L’attività principale del turismo geologico è l’escursione, la visita dei luoghi che sono di tutti noi, l’osservazione diretta delle bellezze naturali, l’esperienza di vivere a contatto con la natura con l’aggiunta della conoscenza dei processi geologici che l’hanno modificata e l’hanno restituita nella forma attuale per capire anche quale potrà essere l’evoluzione futura.
L’esperienza di una visita al canyon di Cavagrande del Cassibile (Avola – SR) ad esempio, oltre all’esplorazione e la discesa a valle in un vero e proprio angolo di Paradiso terrestre, mentre si possono osservare dalla parte opposta le cavità di una civiltà rupestre di tipo trogloditico, una serie di grotte realizzate presumibilmente dai siculi (sec. XI – IX a.C.), al termine si conclude con il bagno nei laghetti che il fiume forma a causa di uno sbarramento dovuto probabilmente ad una frana di crollo naturale. In aggiunta all’osservazione delle bellezze naturali ed escursioni, gli itinerari siciliani possono arricchirsi di attrazioni di tipo archeologico e culturale. Che tipo di attrezzatura o di esperienza è richiesta? “L’abbigliamento da usare è quello per le escursioni perché spesso per raggiungere i luoghi di interesse bisogna camminare in mezzo alla natura, sentieri montuosi o valli scoscese, i sentieri possono essere aspri e faticosi da percorrere.
Gli indumenti dovranno essere possibilmente isolanti e protettivi, traspiranti e bisogna vestirsi “a strati” ed adeguare l’abbigliamento a ciò che si deve fare e dove si deve andare. Le scarpe saranno sempre da trekking, mai calzare scarpe aperte, un berrettino per ripararsi dal sole servirà sempre. Non serve esperienza specifica per visitare i luoghi, solo tanta curiosità e voglia di stare a contatto con la natura e di conoscenza”. Possono partecipare anche famiglie con bambini? “La rete museale in Sicilia è ricca di appuntamenti di grande curiosità anche per le famiglie come ad esempio il Museo dello sbarco in Sicilia del 1943 con riproduzione in scala di diversi scenari (a Catania), il Museo della Ceramica di Caltagirone… Un itinerario interessante per le famiglie può essere quello della classica gita sull’Etna con l’aggiunta di una visita all’Osservatorio astronomico di Serra La Nave oppure il Parco Avvenutra Etna, in cui si possono svolgere diversi sport outdoor, come percorsi sospesi sugli alberi, mountain bike, orienteering, trekking, ecorunning, eventi sportivi ecocompatibili, surviving anche allestiti proprio per i bambini”. In che modo ci si può avvicinare alla geologia? “Per far crescere la voglia di conoscenza della geologia basta solo una passeggiata in mezzo alla natura con accanto qualcuno che riesce a descriverti non ciò che si vede, bensì quello che non si vede ma che ha agito e continua a modificare la natura (il compito del geologo infatti è quello di vedere ciò che gli altri non riescono a vedere). Mi soffermerei su quella che è la più importante rivista scientifica: “Le Scienze” (edizione italiana di Scientific American) che raccoglie foto ed articoli non solo di geologia, ma immagini e suggestioni provenienti da tutto il mondo in campo scientifico e che è la base per l’apprendimento di tutti i fenomeni naturali, quindi serve a risvegliare o alimentare la curiosità di cui parlavo. Sul web ormai si trova di tutto, però suggerirei un video, per non essere troppo di parte, che mi emoziona ogni volta che lo vedo che è :”L’eruzione perfetta”, un video di circa 30 minuti, realizzato nel 2006 da esperti vulcanologi, e non solo, e prodotto dall’INGV e dalla RAI. Come e dove praticare questo tipo di turismo? “In Sicilia esistono numerose associazioni o comunità locali che organizzano visite guidate, la Società Geologica Italiana (link) ad esempio ha dei referenti anche in Sicilia, così come l’Associazione Italiana di Geologia e Turismo, ma poi per ogni parco o sito esiste singolarmente la struttura che prenota (ad esempio visite guidate e pacchetti completi) l’attività richiesta”.