Il castello D’Albertis: il viaggio più emozionante parte da Genova
Mi piace essere sorpresa da piccole meraviglie inattese, come la scoperta del Castello D’Albertis, che rende Genova una città ancora più accogliente. La figura di Enrico Alberto D’Albertis, nato a Voltri il 23 marzo 1846 da un’agiata famiglia di industriali tessili, mi ha subito affascinato. Curioso, colto, appassionato di archeologia, di esplorazioni naturalistiche e soprattutto di viaggi, viene attratto fin da piccolo dal mare e per questo frequentò la Scuola di Marina di Genova. Diventato ufficiale della Marina Mercantile venne promosso, a soli venticinque anni, al comando della prima nave italiana ad attraversare, il Canale di Suez da poco inaugurato (1870). Il suo spirito avventuriero e la sua passione per paesi lontani e per le culture insolite, accesero quel desiderio di fare della propria vita una costante ricerca verso l’altro, in tutte le sue più sottili sfumature. Il castello, la sua amata dimora, posizionato sul colle di Montegalletto, unisce mare e cielo in un contesto paesaggistico di particolare bellezza. Già all’ingresso, davanti al pregiato scalone di marmo, gli archi in stile neogotico, con pietre bianche e nere e le volte, che richiamano le influenze arabe del tempo, rendono l’idea della particolarissima atmosfera che la struttura rappresenta. Di seguito armi africane, orientali e successivamente europee testimoniano la storia e la vita coinvolgente e appassionata di quest’uomo eccentrico, innamorato del mare e dell’avventura.
Le imprese di questo capitano d’altri tempi e la passione per Cristoforo Colombo sono espresse proprio nella Sala colombiana, dove una deliziosa statua di un giovane Colombo (“Colombo giovinetto” di Giulio Monteverde) immortala il famoso condottiero nel gesto di scrutare l’orizzonte verso sud-ovest, in direzione dell’isola di San Salvador. A bordo dei suoi due cutter, il “Violante” ed il “Corsaro”, D’Albertis solcò il Mediterraneo e l’Atlantico per seguire proprio la rotta del navigatore genovese, fino a San Salvador, utilizzando strumenti nautici da lui stesso ricostruiti su modello di quelli in uso nel XV secolo. Inoltre compì 3 volte il giro del mondo, il primo nel 1877 e l’ultimo nel 1900 a 64 anni ed il periplo dell’Africa, utilizzando i più svariati mezzi di trasporto, dalla nave al cavallo, dal treno al cammello,dalle barche a vela agli idrovolanti. Appassionato anche di orologi solari, costruì 103 meridiane in tutto il mondo, alcune delle quali visibili tutt’oggi nel suo castello. Grande erudito e appassionato di libri e di conoscenza, nella sua immensa biblioteca situata al secondo piano, puoi perderti tra opere di nautica, cucina, arte e medicina, tutti volumi provenienti da ogni parte del mondo. Curiosa e tutta da ammirare la grande vetrina allestita accanto alla Sala colombiana, dove potrai trovare la sua strabiliante collezione di oggetti insoliti: utensili, armi, statue, manufatti, ceramiche, giocattoli, imbarcazioni, pipe, suppellettili..fino a scorgere un ornitorinco imbalsamato!… Tutti pezzi provenienti dai suoi viaggi in paesi lontani, come Australia, Nuova Zelanda, Polinesia, Abissinia, Eritrea, Sudan, Costa d’Avorio, Nuova Guinea, Malesia, Turchia, Spagna, Nord America, Cina, Giappone. Il mio stupore si è concretizzato, però, entrando nel Salotto turco dove sono rimasta avvolta dalla magia esotica di arredi, tessuti e colori che appagano l’occhio e lo spirito.
Il capitano ritornò sempre a Genova dopo ogni sua esperienza in mare. Questa era la sua unica casa e alla sua morte, avvenuta il 3 marzo 1932, egli donò il castello e tutti i suoi tesori, alla città a testimonianza di un amore eterno. Dopo un periodo di abbandono, dal 2004 è la sede del Museo delle Culture del mondo e rappresenta uno dei simboli più significativi di conoscenza e di trasmissione di segni e significati, a livello internazionale. L’allestimento dei manufatti suddivisi per epoche e dinastie, la presentazione di uno spazio dedicato agli strumenti musicali della tradizione popolare dei 5 continenti e, infine, la presentazione di testi sulla medicina tradizionale cinese, indiana, araba e tibetana, testimoniano un’attenzione particolare verso uno scambio culturale vivo, presente e incessante. Genova è la città dai mille contrasti, fonte inesauribile di storia e di tradizioni. Il Castello D’Albertis è un piccolo gioiello eclettico tutto da scoprire!