Forte di Bard: dalla GoldenAge al Wildlife Photography. Dalla storia all’arte.

C’è ancora tempo per visitare, nella spettacolare location del Forte di Bard, due tra le mostre più curiose e coinvolgenti presenti in questo periodo. La rocca sorge in una posizione strategica ed è una delle fortificazioni antiche meglio conservate del territorio. Inizialmente era un castello, che nel XIII sec. apparteneva alla dinastia sabauda. Solo nel 1661 il duca Carlo Emanuele II lo rese la fortezza che ora conosciamo, a cui è legato l’episodio militare più importante, quello dell’assedio del 1800, quando Napoleone rase al suolo il “vilain castel de Bard” dopo un assedio durato 14 giorni ed eroicamente combattuto. Nell’800 il Forte visse un periodo di grande declino e fu utilizzato come prigione e deposito di armi. Oggi è sotto la gestione della Regione Valle d’Aosta e rappresenta uno dei centri culturali di attrazione, polo turistico di fama internazionale, che accoglie ogni anno visitatori sempre più soddisfatti degli eventi proposti e degli spazi offerti per assaporare esperienze di grande spessore. Fino al 2 giugno è possibile vivere l’eccellenza artistica con la mostra che celebra i pittori fiamminghi della famosa “Golden Age. Sono 114 i dipinti sapientemente disposti per aree tematiche, la maggior parte dei quali concessi dalla Hohenbuchau Collection, una stupenda raccolta privata di capolavori provenienti dalla Collezione del Principe di Lussemburgo. Il XVII e XVIII sec è il periodo in cui questa particolare corrente pittorica si è distinta, riscuotendo un meritato successo.

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Gli artisti più significativi come Anthonis van Dyck e Peter Paul Rubens, uniti alla grandiosità di Jacob Jordaens, sono riconosciuti qui con le loro opere più affascinanti. Rappresentazioni di paesaggi e di marine, nature morte realizzate con giochi di luce di alta scuola, ritratti o incredibili scene storiche di grande effetto, come il “Riposo dalla fuga in Egitto” di Bloemaert, sono i simboli di questo momento artistico mondiale dai riflessi interessanti e suggestivi. Non mancano anche alcuni esempi di collaborazione tra maestri olandesi e fiamminghi a testimonianza di una cultura artistica vivace e ricercata che si esprime, per esempio, nell’opera di Joos de Momper e Jan Brueghel il Vecchio con “L’eremita davanti al suo grotto”. Lo spazio espositivo è decisamente intimo e curato, tanto da accogliere le opere in una cornice esclusiva, tra colori caldi e avvolgenti, che regalano un senso di appagamento e di riflessione.

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Contemporaneamente è presente in un’altra sezione del Forte, la prima tappa italiana del tour mondiale della mostra fotografica “Wildlife Photographer of the year“, una delle manifestazioni fotografiche più esclusive e prestigiose. Quest’anno sono stati 42000 i concorrenti provenienti da 96 paesi, che si sono misurati sulla fotografia “naturalistica” nell’intento di ambire al premio offerto dal Natural History Museum di Londra. Le 100 immagini più belle, suddivise in 18 categorie, ci offrono uno spaccato del nostro pianeta che mette in luce colore, forme, armonie del mondo naturale in un susseguirsi di emozioni, contrasti e sfumature. Meravigliosa è l’immagine vincitrice di Don Gutoski (Canada) “A tale of two foxes”. “Don ha aspettato per 3 ore a temperature di – 30° il momento in cui la volpe rossa, ormai sazia, raccogliesse la carcassa e la trascinasse via per poi consumarla in un momento successivo”. Una mostra imperdibile che non ti lascerà sicuramente indifferente!
Oltre al forte di Bard, punto panoramico d’eccezione, merita una sosta il piccolo borgo medievale adiacente dove il tempo pare essersi fermato.