A Verona va in mostra tutta la bellezza della civiltà Maya

Anche quest’anno Verona  non smentisce la sua attenzione verso gli eventi culturali e artistici di un certo spessore. L’8 ottobre, infatti, si è aperta una delle mostre più significative del momento. Accolta nella splendida cornice del Palazzo della Gran Guardia, in pieno centro storico, davanti alla famosa Piazza Bra, “Maya. Il linguaggio della bellezza” è un appuntamento importante, che si inserisce in un calendario già fitto di iniziative per questo prossimo autunno. La location, non casuale, è oggi uno dei maggiori centri espositivi veronesi, forse il più importante. Il nome deriva dalla sua posizione strategica: il palazzo è, infatti, collocato in un punto dove pare fosse “di guardia” alla città in generale e all’Arena in particolare. E’ un edificio di epoca tardo-rinascimentale, che vide con lentezza il realizzarsi della sua costruzione, su progetto iniziale del ‘600 di Domenico Curtoni, i cui lavori di completamento trovarono concretezza soltanto nella seconda parte dell’800, ad opera di Giuseppe Barbieri, architetto neoclassico, artefice anche del palazzo della Gran Guardia Nuova, oggi Palazzo Barbieri. Sono circa 300 gli oggetti provenienti dai principali musei messicani, protagonisti di questa eccezionale esposizione, resa possibile grazie anche al contributo dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH). I Maya rappresentano una pezzo di storia del continente americano, una delle civiltà pre-colombiane più organizzate ed avanzate, che occupavano un territorio racchiuso tra quelli che oggi sono gli stati del Messico, Honduras, Guatemala, Belize ed El Salvador. “La bellezza sta negli occhi di chi la osserva e la contemplazione trasforma le nostre emozioni e affina la nostra energia. Si tratta di una percezione concettuale, una nozione astratta e soggettiva, legata praticamente ad ogni aspetto dell’esistenza umana e l’arte è uno dei modi in cui essa si esprime” così afferma la curatrice della mostra Karina Romero Blanco a testimonianza del valore della suggestione di questo evento.

mostra maya verona

Il concetto universale di bellezza si materializza nelle opere e nelle scoperte compiute da questa civiltà antica e misteriosa allo stesso tempo. Vissuti tra il 2000 a.C. e il 1542 d.C. i Maya svilupparono interessi molteplici verso la scienza, la matematica e l’astronomia. “Nel mondo maya il sacro abbracciava tutti i momenti della vita umana ben integrata in una natura che rispondeva ai misteri dell’esistenza: la morte, il divino, la luce e le tenebre, le profezie e i segnali del cielo”. La mostra è suddivisa in 4 sezioni, molto ben allestite con colori e spazi adeguatamente funzionali e luci che esaltano la bellezza dei reperti esposti. E’ un viaggio storico ed emozionale nella simbologia di questa civiltà, attraverso un linguaggio rimasto sconosciuto per millenni e che ora viene decifrato sotto gli occhi di visitatori attenti e meravigliati. Il corpo diventa l’opera d’arte in assoluto: decorato vistosamente, acconciato a seconda delle feste e della tradizione, ricoperto di indumenti e ornamenti che testimoniano la vita quotidiana di questo popolo attento, curioso e per certi versi “moderno”. Non manca la presenza di molti animali raffigurati come elementi simbolo della loro incredibile storia, “veri e propri demiurghi tra dei e uomini, sopravvivono in leggende che fanno emergere la sacralità di queste entità, simboli dell’anima immortale dei Maya, i signori del loro tempo”. La mostra terminerà il 5 marzo 2017 ed è certo che sarà un successo internazionale senza precedenti.