Una gita al Rifugio degli Asinelli
Il Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese è’ un’area verde molto vasta, ben tenuta e curata, per rendere ancora più accogliente la dimostra di asinelli sfortunati. Con l’aiuto e la disponibilità di Rachele Totaro (addetto stampa del Rifugio), ti propongo un’interessante intervista, eccomi pronta a scoprire con te questo mondo così tenero e speciale.
1. Quando è nata l’idea di creare un Rifugio per asinelli e perché è stata scelta proprio questa zona?
La fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” è la sede italiana di The Donkey Sanctuary, charity inglese fondata dalla dottoressa Elisabeth D. Svendsen nel 1969 e attiva in tutto il mondo nella protezione di asini, muli e bardotti in difficoltá.
La scelta di aprire la sede a Sala Biellese è stata dettata da diversi fattori: innanzitutto, The Donkey Sanctuary aveva collaborato in passato con una associazione locale, Nata Libera, e aveva avuto modo di conoscere ed apprezzare le caratteristice geografiche e logistiche della zona. Sala Biellese è un posto ideale per gli asini, grazie alla tranquillitá e al verde, ma risulta ottimo anche per gli uomini, poiché è comodo da raggiungere (aspetto importante anche per l’arrivo degli animali recuperati in varie zone d’Italia e d’Europa) ed è vicino a Torino e a Milano. Inoltre, i lavori per la costruzione del Rifugio, iniziati alla fine del 2006, hanno permesso di recuperare e valorizzare una bella zona boschiva della Serra biellese che si trovava da molto tempo in stato di abbandono.
Gli animali, divisi in gruppi a seconda dell’etá e delle dimensioni, sono ospitati in stalle ben isolate e dotate di lampade riscaldanti e hanno a disposizione spaziosi recinti. La proprietà della Fondazione si estende approssimativamente per 20 ettari di terreno misto tra bosco e pascoli; sono in corso lavori di ampliamento delle strutture, che ci permetteranno, una volta completati, di ospitare 250 asinelli. In tutto lavorano al Rifugio 12 persone, alcune a tempo pieno, altre part-time.
2. Quali attività svolgete in concreto per il benessere di questi dolcissimi animali?
Ogni giorno tutti gli asini vengono controllati, puliti ed eventualmente medicati. Ogni persona dello staff si occupa di un certo numero di asini: per gli animali che hanno subito dei maltrattamenti, in particolare, è piú facile riconquistare la fiducia nell’uomo se hanno sempre a che fare con la stessa persona. Anche le stalle vengono pulite e spazzate quotidianamente. Oltre al veterinario sempre a disposizione, ogni 6-8 settimane interviene il maniscalco e una volta all’anno il dentista controlla tutti i nostri ospiti. Una grande cura viene dedicata al cibo: la base dell’alimentazione è il fieno (e l’erba fresca durante la bella stagione), integrato con mangimi e frutta e verdura fresche. Il mangime, specifico per gli asini è prodotto in Inghilterra, ha composizioni e dimensioni diverse, per venire incontro anche agli asinelli piú anziani e con pochi denti… proprio come i nostri nonni! Oltre alle mele e alle carote, gli asinelli amano molto i finocchi. Frutta e verdura rappresentano doni molto graditi da parte dei visitatori, che il nostro staff ridistribuisce agli ospiti: non è consentito dare da mangiare direttamente agli asinelli, visto che ciascuno ha una dieta personalizzata in base alle specifiche esigenze e all’etá. Un altro motivo per cui non permettiamo ai visitatori di dare cibo agli asinelli è legato al fatto che, se prendessero l’abitudine di ricevere cibo dalle mani di estranei, potrebbero imparare a mordere.
3. E’ possibile tracciare una storia sulle origini dell’asino e spiegare il perché oggi molti di questi si trovano qui?
Gli asini sono originari dell’Africa; a partire dal 3000 a. C., all’incirca nello stesso periodo dei “cugini” cavalli, sono stati addomesticati. Da allora hanno accompagnato e aiutato l’uomo, grazie al loro carattere mansueto e generoso. Oggi ci sono ancora alcune specie di asini selvatici in Africa e in Asia. Gli asini che ospitiamo al Rifugio provengono da ogni zona d’Italia, dalla Romania, dalla Grecia, dalla Francia e dalla Svizzera. Arrivano qui in seguito a segnalazioni da parte di privati e delle autoritá; spesso sono vittime di maltrattamenti, oppure sono stati abbandonati o, in altri casi, sono stati sfruttati per tutta la vita e, ormai anziani, non servono più. L’esempio forse più noto in tal senso è rappresentato dagli asini-taxi, utilizzati ancora oggi nelle isole greche per trasportare turisti e bagagli. Gli asinelli più fortunati sono quelli che arrivano da noi perchè i proprietari, dopo una vita ricca di amore, non sono più in grado di prendersene cura.
4. Che cos’è l’onoterapia di cui ho letto sul vostro sito? A chi serve e perché?
L’onoterapia è la pet therapy con gli asinelli (“onos” in greco significa asino). Nel Regno Unito, The Donkey Sanctuary ha una fondazione “sorella” che si occupa proprio di onoterapia: è “The Elisabeth Svendsen Trust for Children and Donkeys” (“EST”), che offre un supporto terapeutico ai bambini con problemi fisici e psichici attraverso sedute di ippoterapia nelle scuole e tramite la creazione di centri dove i bambini possono interagire con gli asinelli. L’esperienza ultra-trentennale dell’EST ha dimostrato che l’interazione tra gli asinelli appositamente addestrati e i bambini diversamente abili apporta miglioramenti di tipo motorio e comportamentale: i piccoli sono piú tranquilli e acquistano sicurezza. Anche in Italia la Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” ha intenzione di offrire gli stessi servizi.
5. Parlando di attività didattica rivolta ai bambini che cosa è possibile fare in concreto presso il vostro rifugio?
Organizziamo visite guidate per le scuole: nel corso di un’ora mostriamo ai bambini i nostri ospiti e parliamo delle loro caratteristiche, con nozioni di etologia e informazioni differenziate a seconda dell’etá dei visitatori. Spesso diamo dimostrazioni pratiche della cura giornaliera dell’asino, replicando in piccolo quello che facciamo nel corso dei Grooming Days. Sono delle feste in cui spieghiamo a grandi e piccoli come spazzolare nel modo corretto gli asinelli e come prendersene cura in maniera adeguata: anche se sono dedicate soprattutto ai bambini, piacciono a tutti, anche perché permettono di avere un contatto ravvicinato con i nostri dolcissimi ospiti. I Grooming Days si svolgono all’incirca ogni due mesi: il calendario si trova sul nostro sito all’indirizzo . Il Rifugio degli Asinelli ONLUS si può visitare tutti i giorni dalle 10 alle 17 (dal 1 aprile al 30 settembre l’orario di apertura al pubblico è dalle 10 alle 18.30); l’ingresso é libero.
6. E per gli adulti sono possibili percorsi di conoscenza specifici sul vostro operato e/o sulle attività escursionistiche nella zona?
Lungo tutto il Rifugio sono presenti cartelloni con notizie, curiositá e spiegazioni relative al mondo degli asini e alle nostre attivitá. È presente inoltre un punto informativo dove è possibile prendere depliant e materiale informativo; una persona dello staff è sempre a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Nelle vicinanze del Rifugio sono presenti diversi luoghi interessanti da visitare, come la Riserva naturale speciale della Bessa, a pochi km di distanza; una miniera di informazioni e consigli utili è il sito dell’ATL di Biella.
7. Quali sono 3 motivi per consigliare una gita al Rifugio con tutta la famiglia?
Il primo motivo sono… i nostri ospiti! Passare del tempo con loro, osservarli giocare e correre in libertá, imparare a conoscere le loro personalitá (ognuno ha la sua, proprio come le persone), anche il “semplice” coccolarli regalano momenti unici di serenitá e pura gioia ai visitatori di ogni etá. Gli asinelli vivono in mezzo al verde, tra prati e boschi: un luogo ideale per loro e per noi, che possiamo goderne in ogni stagione, apprezzando la natura in tutto il suo splendore e approfittando per una bella boccata di aria fresca, purtroppo sempre più rara. La possibilitá di trascorrere del tempo nel verde senz’altro un secondo motivo che vale la visita. Un terzo motivo è l’opportunitá di conoscere da vicino e senza pregiudizi uno degli animali più sfruttati e meno conosciuti della storia: la mitezza degli asinelli li ha spesso condannati a lavori faticosi e maltrattamenti, mentre luoghi comuni senza fondamento li hanno resi il simbolo della stupiditá. Niente di più sbagliato e nessuna occasione migliore per sfatare questi miti di passare del tempo in loro compagnia.