My Secret Turin: sfogliare e scoprire Torino, città di segreti (2° parte)
Si conclude questa originale intervista alla scoperta di Torino, città dai mille volti.
3. Quali sono i “segreti” più intriganti, alla moda e sorprendenti che Torino sa custodire? “La sfida più grande che ho voluto affrontare scrivendo questa guida è stata quella di raccontare Torino per quella che è veramente e non per come si mostra. Non solo quindi la splendida Torino del centro città, con i suoi palazzi barocchi e galupperie di ogni tipo, ma anche la Torino di periferia, troppo spesso dimenticata dal turismo cittadino. Non posso, quind,i non citare, tra le chicche sconosciute anche ai torinesi DOC, l’Ombrellificio Torinese di Via Sesia, nel cuore di Barriera di Milano, dove è possibile farsi confezionare un ombrello su misura come i veri VIP. Vi anticipo anche del parco di wake board di Via Paganini, al confine del quartiere Aurora, all’interno del Bunker, un angolo della città dove Torino assomiglia tanto a Berlino. Ho inoltre cercato di ri-raccontare grandi classici della storia torinese svelandone aspetti innovativi o poco conosciuti, strizzando sempre l’occhio alle tradizioni piemontesi. Ecco quindi le Pastiglie Leone al gusto Spritz, la vera storia della Merenda Sinoira, il modo corretto di consumare il Bicerin e…. tanto altro ancora, le cose da fare nel libro sono più di cento!”
4. Torino: quali sono secondo te 3 motivi per visitare una città come Torino? “Spesso, quando si pensa a Torino, si pensa ad una città “da weekend”, a una cittadina non troppo grande che “tanto cosa vuoi che ci sia da vedere, ci bastano due giorni”. E’ da qui che sono partita per scrivere il libro. Torino è una città da weekend? Ok, accetto la sfida. Ma, allora, tornerai a visitarla almeno 4 volte, un weekend per stagione. Il primo motivo per cui consiglio Torino, infatti, è che non è mai uguale a sé stessa. Torino, attraverso le stagioni, cambia in un modo così profondo e romantico, che visitarla in diversi momenti dell’anno, sarà come visitare quattro città diverse. Il secondo motivo è il verde, uno dei colori con cui descriverei la città dopo l’azzurro del cielo e il giallo Torino. Il capoluogo piemontese è una città che regala inaspettatamente tanta natura in cui immergersi quando se ne sente il bisogno. Passeggiare in uno degli splendidi parchi – primo di tutti il Parco del Valentino – è un’esperienza meravigliosa: in estate, sotto il sole bollente; in primavera, immersi tra i fiori colorati; in autunno, con le foglie che scrocchiano sotto gli stivali; in inverno, buttandosi nella neve. Il terzo motivo, sono i torinesi che, come direbbe Jessica Rabbit, “non è colpa loro, è che li disegnano così”. I torinesi hanno l’ingiusta fama di essere chiusi e poco socievoli ma vi basteranno poche ore in città per capire che non così. Siamo sabaudi, è vero. E all’apparenza un po’ scorbutici e poco empatici. Ma se proverete a conoscerli diventeranno i vostri migliori amici: disponibili e mai invadenti, saggi ma molto molto divertenti, come la loro città!
5. My Secret Turin: quali sono, invece, sempre secondo te, 3 motivi per cui tutti dovrebbero conoscere Torino attraverso il tuo libro così accattivante? “My Secret Turin” è liberamente ispirato al mio blog, ma non è assolutamente una sua versione cartacea. Il primo motivo quindi, rivolgendomi a tutti i miei fan e followers, è proprio questo. E’ un modo diverso di conoscermi e conoscere la città, un modo a voi familiare, certo, ma assolutamente inedito. Il secondo motivo – e qui mi rivolgo ai maschietti – è che il libro è pieno zeppo di consigli, idee regalo, spunti e segreti per sorprendere la vostra lei in ogni momento dell’anno, dal compleanno a San Valentino, passando per Natale e Capodanno. A dispetto della copertina al femminile e all’uso sapiente del rosa infatti, “My Secret Turin” è anche un libro adatto al pubblico maschile, come lettura e come regalo gradito. Il terzo motivo – e qui parlo a tutte le “lei” – “My Secret Turin” è anche il racconto di una giovane donna che fa i conti con se stessa e impara a volersi bene, accettando i suoi difetti e iniziando a valorizzare i tanti pregi che non sapeva di avere”.