Andalusia: Siviglia e i suoi dintorni in “8 mosse”

Siviglia è la capitale dell’Andalusia, definita da molti “la città della grazia” perché presenta palazzi e monumenti in stile arabo-cristiano di una raffinatezza davvero esclusiva. Io l’ho trovata una città spumeggiante, dinamica, fresca e curiosa, una tra le più affascinanti tra quelle che ho avuto modo di conoscere nei miei diversi viaggi in Spagna. L’evento che ha modificato sostanzialmente l’architettura e la conformazione della città è stato senza dubbio l’Esposizione Ispano-Americana del 1929, proposta dal comandante dell’artiglieria Rodriguez Luis Caso. Essa aveva lo scopo di incrementare il turismo, migliorare la situazione urbanistica della città,  allargare i rapporti economici, commerciali e politici con i paesi americani e aprirsi al futuro con l’intento di attuare una cosciente opera di modernizzazione. Il Paseo de la Palmera, il più bello di tutta la città, divenne il fulcro di questa esposizione che ospitò in stupendi edifici, i Paesi partecipanti, tra questi Stati Uniti, Argentina, Marocco, Bolivia, Cile, Brasile e le diverse province della Spagna in generale e dell’Andalusia in particolare. Subito si notarono i primi cambiamenti come il Parco di Maria Luisa, un meraviglioso scenario di vegetazione molto curata, uno dei “polmoni verdi” più ampi di tutta la città che venne donato da Maria Luisa Fernanda di Borbone-Orleans, prima di intraprendere il suo viaggio di ritorno a Cadice (1893) e successivamente del tutto trasformato dal famoso Forestier, un ingegnere francese che ne progettò gli stupendi giardini. Come muoversi a Siviglia. Muoversi a piedi è senza dubbio la soluzione che consiglio sempre per “vivere” veramente una nuova città, ma se preferisci puoi optare per i famosi bus turistici (con diversi percorsi e tour collegati) oppure per la crociera fluviale lungo il corso del Guadalquivir, uno dei fiumi principali della Spagna che attraversa la città, per godere di un paesaggio diverso e particolare.  Cosa vedere a Siviglia:

 1. La Giralda. È il simbolo della città. Si tratta di un suggestivo minareto appartenente alla moschea principale di Siviglia. E’ alto 97 metri e il suo nome deriva dal “Giraldillo” che è la scultura in bronzo della Fede Vittoriosa che lo incorona. Da lassù la vista sulla città è semplicemente meravigliosa.

2. Real Alcazar. E’ uno dei palazzi più importanti della città, costruito intorno al XIV sec e formato da un insieme di edifici che un tempo furono sedi del potere e residenza reale. Gli interni sono strepitosi e per gli amanti del “bello artistico” non sono assolutamente da perdere! Si fondono elementi gotici dell’epoca rinascimentale con antiche tradizioni arabe: uno spettacolo di architettura, scultura e colori veramente affascinanti. Curati e da visitare anche i giardini che completano questa struttura davvero maestosa.

3. Cattedrale. E’ il terzo duomo cristiano al mondo per dimensioni. E’ in stile gotico e sorge dove un tempo si trovava la gran moschea della città (XIII sec). Interni ed esterni sono assolutamente grandiosi! Essa racchiude diversi tesori artistici dal valore inestimabile come l’altare e  l’urna d’argento placcata oro che contiene il corpo del re Ferdinando III di Castiglia, detto il Santo, situata nella Cappella Reale. Qui riposano anche i resti di Cristoforo Colombo e di suo figlio.

4. Barrio de Santa Cruz. Era il quartiere ebreo della città durante l’epoca araba, oggi uno dei quartieri più visitati e interessanti di Siviglia. Qui potrai notare un suggestivo scenario di stradine e palazzi curati meravigliosamente nei dettagli, piazzette arricchite di fiori colorati e piccoli giardini. E’ un luogo molto piacevole per passeggiarvi e scoprire così locali tradizionali e negozietti tipici.

5. Archivio de Indias E’ un imponente edificio che si trova vicino alla Cattedrale. Nel XVI secolo Siviglia ottenne il monopolio dei commerci con l’America  e qui si iniziarono a codificare e a registrare tutti gli scambi mercantili realizzati con gli altri territori. Oggi è la sede di uno dei più importanti archivi internazionali e offre spunti e ricerche per studi sulla situazione commerciale del Vecchio Continente.

6. Plaza de Espana. E’ quanto di più grandioso Siviglia possa offrire. Attraversata dal fiume Guadalquivir (che si può percorrere qui in deliziose piccole imbarcazioni) la piazza è circondata da stupendi padiglioni e si affaccia su una fontana che si presenta in tutta la sua grandiosità. Passeggiare qui è sicuramente un piacere per gli occhi e per il cuore, un piccolo angolo romantico e raffinato che decisamente ti consiglio.

flamenco

7. Il regno del Flamenco è indubbiamente qui. Si tratta di una vera e propria passione, una filosofia di vita, sentimento puro. E’ un mix tra la cultura gitana e quella andalusa, che fonda le sue radici nella “tonà”, un leggendario canto primitivo. Alla fine del XIX secolo il flamenco diventa spettacolo pubblico e lo si ritrova nei caffè. Il cuore del flamenco è il barrio Poligono Sur, quartiere abitato principalmente da famiglie gitane. Sicuramente per coglierne l’essenza, l’arte e lo spettacolo,  il Palacio Andaluz e la Taberna Chiringuito nel barrio de la Alfalfa,  sono i luoghi più rappresentativi presenti in città.

8. Cadice. Molto vicino a Siviglia, merita una visita la pittoresca cittadina di Cadice, caratterizzata dalla sua incantevole posizione geografica. E’ una località dalle tradizioni antiche fondata dai Fenici e in seguito occupata dai Cartaginesi. Da vedere alcuni tra i suoi monumenti e palazzi storici più rappresentativi quali: la Chiesa di Santo Domingo, con una stupenda facciata laterale in marmo , il Palazzo dei Congressi, l’antica Fabbrica di Tabacco, il Teatro Romano, la Torre Tavira  e il Paseo de las Delicias (Passeggiata delle delizie) un meraviglioso e verdissimo giardino botanico. Nei dintorni si estende, infine, uno dei parchi naturali più belli e sconosciuti che ti consiglio di visitare anche con la famiglia. Si tratta del Parque Natural Bahia de Cadiz, dove tra una ricca vegetazione, potrai ammirare diverse specie animali, come per esempio i fenicotteri.

Adios!