Alla scoperta di Bruxelles nel nome di Magritte

Io utilizzo la pittura per rendere visibile il pensiero”. Nato nel 1898 e morto nel 1967 proprio a Bruxelles, Renè Magritte, pittore belga, è tra gli artisti più creativi e fantastici che si possano ammirare. Studiò all’Accademia di Bruxelles e i suoi interessi si rivolsero quasi subito alle correnti del Futurismo e del Cubismo, per poi dirigersi con passione al Surrealismo, di cui divenne uno degli autori più rappresentativi al mondo. Il Surrealismo ama spingersi “oltre” in una sorta di “sur-realtà”, che porta a creare strane “deformazioni”, in uno stato che oscilla tra la dimensione del sonno e quello della veglia. Non si tratta di una introspezione “artistica” al fine di rendere conscio, ciò che è inconscio, quanto piuttosto di svelare i misteri dell’universo attraverso una pittura “illustrata” semplice, evidente e precisa. Essere surrealista significa eliminare dalla mente il già visto e ricercare il non visto. Visse e lavorò a Bruxelles per 24 anni nella casa di Rue Esseghem, che abitò insieme alla moglie Georgette, il suo grande amore. Qui dipinse oltre la metà dei suoi quadri e passò le giornate tra amici e colleghi, in una dimensione di semplice e pacata quotidianità. Le sue giornate si svolgevano, infatti, tra qui e il centro storico, in particolare tra l’Eglise Sainte-Marie, dove si sposò, fino a Place Royale, dove dal 2009 si trova il Museo Magritte. Non era rado vederlo ai tavolini di alcuni dei più celebri caffè, come “La Fluer en Papier Dorè”  o trovarlo a fare una partita a scacchi alla Taverne Greenwich.

La sua personalità, però, la sua immensa passione artistica è racchiusa in alcuni simboli cittadini, pronti a celebrare i 50 anni della sua morte appena passata, con una serie di iniziative importanti. Il, già citato, Museé Magritte Museum  è sicuramente il luogo più esclusivo perché raccoglie la sua più interessante e completa raccolta di opere e ne sottolinea il ricordo con due mostre esclusive:
Magritte, Broodthaers e l’arte contemporanea”, che evidenzia l’importanza dell’eredità culturale che il maestro ha voluto lasciare proprio a Marcel Broodthaers
Le alcove del Surrealismo” che presenta questo movimento artistico d’avanguardia attraverso i suoi mutamenti, le sue concezioni culturali e artistiche, sottolineandone la forza, l’impeto e la creatività.
Mentre l’Atomium, il cuore di Bruxelles, che rappresenta la struttura “atomica” di un cristallo di ferro, composta da 9 sfere di acciaio, è stata scelta come location esclusiva per testimoniare al mondo l’estro e il mistero creativo di questo genio dell’arte, attraverso la presentazione dell’evento “L’Atomium incontra il Surrealismo”: una tour in 3D con allestimenti e scenografie incredibili che ti porterà ad una nuova dimensione di realtà “sensoriale”, visiva, uditiva e tattile, ispirata ai sogni di Magritte e al suo enigmatico modo di concepire la pittura.
La realtà non è mai come la si vede: la verità è soprattutto immaginazione”. (R.Magritte)