Arte a Firenze: Il Museo dell’Opera del Duomo
Il patrimonio storico e artistico italiano si avvale di simboli importanti ed eterni che lasciano un segno nella storia del nostro Paese. Firenze è una delle città che meglio incarna l’ideale della cultura in generale e dell’arte in particolare, con gioielli di alto pregio, che la rendono ancora più spettacolare e ricercata. L’origine di questa fondazione risale al 1296, quando l’edificio venne utilizzato per accogliere l’istituzione laica “Opera del Duomo”, voluta dalla Repubblica Fiorentina. Qui erano riuniti coloro che stavano provvedendo alla costruzione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, artisti e artigiani di ogni genere. Solo di recente, cinque intensi anni di minuzioso restauro, hanno portato alla sua riapertura il 29 ottobre del 2015, rendendogli un nuovo e indiscutibile splendore. Ciò che colpisce subito, all’ingresso, è un’immensa parete scura, su cui sono segnati i nomi di coloro che ne hanno fatto la storia. Celebrarli in questo modo così immediato e solenne, anticipa un po’ l’atmosfera carica di intensità che il visitatore assaporerà di lì a poco.
Da Donatello a Brunelleschi è tutto un dipanarsi di artisti, architetti, pittori e scultori, ma anche artigiani e scalpellini, ebanisti e allievi che hanno contribuito a questa “Opera” immensa e monumentale. Un patrimonio di arte sacra che da sette secoli rende vita al cuore di Firenze, esalta la storia della sua cattedrale e i tesori che le appartengono. La sede espositiva oggi è di 6 mila metri quadrati, suddivisi in 25 sale, disposte su tre piani. In mostra ci sono ben 750 opere in marmo, argento e bronzo, che coprono un periodo storico che va dal Medioevo al Rinascimento. Tra gli elementi portanti della visita guidata che ti consiglio, c’è la sosta alla scenografica Sala del Paradiso, chiamata così, perché rievoca la piazza del Duomo che inglobava chiesa e battistero prima del restauro del 1587. Qui l’imponente Porta del Paradiso, riprodotta da Lorenzo Ghiberti, nelle sue dimensioni originali, è quanto di più suggestivo si possa incontrare in questo luogo di ammirazione.
In una sala più raccolta e dalla luce soffusa ecco la “Madonna penitente” di Donatello,incantevole scultura lignea, di una tale intensità e bellezza da suscitare non poca emozione! La raffigurazione della santa, ormai anziana, con la pelle segnata e i capelli sciolti lunghi e poco curati, è un’opera meravigliosa della metà del ‘400, a cui i fiorentini sono particolarmente devoti. La Tribuna di Michelangelo accoglie il gruppo della “Pietà”, il capolavoro del periodo di maturità di questo grandioso maestro, che la iniziò nel 1547-50 come ornamento per la propria tomba. Dallo scalone principale si raggiunge la Galleria del Campanile dove sono esposte decine di formelle di marmo che appartenevano al campanile di Giotto, 16 statue di personaggi biblici e opere di Andrea Pisano e Donatello. La Galleria delle Cupole è, invece, il luogo più inatteso di tutta la visita. Qui si celebra il genio di Brunelleschi, attraverso la storia dei modelli originali e delle ricostruzioni della sua famosa cupola, in tutta la sua attenta lavorazione tra il 1418 e il 1436. La terrazza sul belvedere, dove il capolavoro del Brunelleschi è esposto in tutto il suo splendore, conclude questo percorso, uno dei più ricchi nell’ambito della storia dell’arte e che ti lascerà di Firenze, un ricordo davvero indimenticabile.