Barcellona e il genio di Gaudì (2°parte)
La maestosità delle opere di Gaudì si concretizza nella descrizione di altre sue tangibili testimonianze che puoi scoprire a Barcellona. Casa Mila è conosciuta nel mondo come la Pedrera. Non sembra, infatti, una vera e propria casa, così come siamo abituati a immaginare, bensì una struttura di pietra, una specie di fortezza. La sua costruzione e il proseguo dei lavori che sono durati circa 4 anni (dal 1906 al 1910) e che si devono ai finanziamenti di Pedro Milà i Camps, un importante uomo d’affari. E’ patrimonio dell’UNESCO dal 1984 ed è sicuramente uno dei simboli più forti dell’arte magnifica di Gaudì. Puoi trovarla all’angolo tra il Passeig de Gracia e Carrer de Provenca, scendendo con il metro alla fermata “Diagonal”. E’ incredibile come nonostante la sua struttura massiccia in ferro e pietra, si profili agli occhi del visitatore come un’onda delicata e sinuosa. Con lo stesso biglietto di ingresso che comprende la visita completa, puoi scoprire anche il Pis de la Pedrera e l’Espai Gaudì che occupa la zona dell’attico e del tetto.
Il primo è l’appartamento superbamente arredato che ti consente di conoscere, attraverso piccoli dettagli, la vita di una famiglia nobile del Novecento. Nell’altra area, invece, sorge lo spazio più interessante e curioso, incorniciato da più di 200 archi in mattoni. Sulla terrazza, anch’essa visitabile, i comignoli assumono quasi sembianze umane e ti proiettano in una dimensione incredibilmente fantastica, degna della magia di Gaudi, qui il panorama sul quartiere di Eixample è sensazionale soprattutto al tramonto!
Casa Batllò vide l’origine intorno al 1906, costruita per l’industriale tessile Josep Batllò. In realtà è il frutto di un lavoro di restauro di un edificio precedente del 1875, di cui si sono annullate linee troppo rigide, prevalentemente dritte o angoli soprattutto retti, presenti nella facciata, per regalarle una forma più plastica, dall’evidente e simbolico “movimento”. Si trova in una delle zone più interessanti e dinamiche di Barcellona, lungo il tratto iniziale del Passeig de Gracia. A prima vista colpisce il fascino estremamente straordinario della tecnica del “trecandis” una particolare arte decorativa in maiolica, che unita alle vetrate deliziosamente decorate, creano proprio un gioco di luci e di riflessi che sembra rispecchiare le onde del mare. Dal 2005 è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità e del suo originale splendore commentò Joan Bassegota Nonell, autore tra l’altro, di una delle opere più interessanti su Gaudì (“L’architettura dello spirito” ed. Ares): “Un sorriso architettonico, un’esplosione di entusiasmo compositivo di un genio artistico capace di dominare un suo proprio stile, trascendendo da scontate imitazioni o “debiti” verso qualunque scuola o corrente architettonica a lui contemporanea”. Al primo piano si nota un grande balcone in pietra, mentre il secondo piano è quello più curioso e stimola la fantasia dei suoi visitatori. Sembrano balconi a forma di maschere o addirittura pare di scorgere la pelle squamosa di un drago che richiama alla mente la scena di San Giorgio, visto che in cima si trova una torre con una croce, arma con cui il santo uccise appunto il drago. Per visitarla puoi utilizzare le linee 2, 3 e 4 della metropolitana (fermata Passeig de Gracia) oppure il City Tour, sempre fermata Passeig de Gracia. Il viaggio nel mondo di Gaudì non poteva che concludersi con la cattedrale che per eccellenza è il suo immenso, travagliato e affascinante capolavoro: la Sagrada Familia.
Consacrato il 7 novembre 2010 questo edificio monumentale non è stato ancora terminato e anzi è un continuo, incessante “cantiere”. Inizialmente costruita con l’intento di diventare un luogo per l’espiazione dei peccati (Temple Expiatori de la Sagrada Familia) solo dal 1883 venne affidata all’opera di Gaudì che vi lavorò per 43 anni, modificando interamente il disegno originale per preferirgli un’idea più innovativa e stupefacente. Questo progetto divenne ben presto la sua “missione”, la sua ragione di vita: il desiderio di erigere una straordinaria cattedrale dallo stile gotico-medievale , che doveva riflettere il cuore di un popolo. Lo spiccato simbolismo che in essa è racchiuso ne fanno uno degli edifici più affascinanti e misteriosi allo stesso tempo. “L’albero è il mio maestro” sosteneva il grande “architetto di Dio” così come Gaudì venne soprannominato ed ecco perché il suo progetto assume interamente a modello la natura, immortalata in forme geometriche e plastiche che hanno dell’incredibile! La colonna arborescente della navata sembra il tronco di un albero illuminato dalla luce che filtra dai vetri circostanti; il pellicano, sulla facciata della Natività, è il simbolo dell’Eucarestia e della Carità; due tartarughe, simboli orientali dell’ordine cosmico, sono poste ai lati del portale della carità; il cipresso, albero della Vita eterna è sulla facciata della Natività; la Madonna sul portale del Rosario è circondata da rose, simbolo di amore, mentre il serpente, simbolo del male è presente accanto al bacio tra Giuda e Gesù. Non sarà facile pensare di terminare quest’opera grandiosa, iniziata ormai 128 anni fa! Alcuni anni prima di morire Gaudì stesso preparò dei modelli utili ai posteri per continuare il suo lavoro che non procede per linee orizzontali ma, in un originalissimo incedere verticale attraverso aree ben precise. Per molti resta una “montagna sacra” difficile da decifrare e forse impossibile da portare a termine, per tutti è una delle testimonianze religiose più significative di tutti i tempi. Ogni volta che arrivo a Barcellona, visitare questo capolavoro di genialità assoluta è un appuntamento imperdibile!