Bulgaria on the road: diario di viaggio (1° parte)
“Un viaggio deve avere lo scopo di trasformare un paese e un popolo, una città o un paesaggio in un possesso spirituale durevole…” (H.Hesse)
Questo è un diario di viaggio. Inizio questo racconto con la speranza che questa mia esperienza narrata possa incuriosire anche un nuovo tipo di lettore, quello che vede nel viaggio soprattutto una scoperta e una fonte inesauribile di conoscenza.
Itinerario:
Nis-Sofia = 159 Km
Sofia-Albena = 473 Km
Nel mio immaginario sognavo da tempo proprio la Bulgaria, ma soltanto qualche estate fa, sono riuscita a pianificare uno dei viaggi più intensi e interessanti che abbia mai fatto “on the road”. Libri, guide, mappe e varie cartine illustrate sono stati i nostri primi e unici strumenti d’aiuto. La scelta di muoverci dalla provincia di Torino, in auto, fino alle coste del Mar Nero e oltre, è stata ponderata e decisa da subito. Soprattutto non è stata mai rinnegata, nonostante le oggettive difficoltà incontrate (strade sconnesse, scarse indicazioni, pochi punti di ristoro e di rifornimento). Sarebbe stato molto più facile, prendere un aereo e scendere a destinazione, affittare un’auto o fare un tour guidato, ma per noi il viaggio ha senso nel viaggio stesso e l’avventura sta nel percorso e non nell’arrivo.
Siamo passati da Budapest. Un breve tappa, in una città ancora sconosciuta, per poi dirigerci verso Sud-Est. Abbiamo attraversato Serbia e Montenegro, paesi difficili, gente povera ma incredibilmente disponibile e infine abbiamo varcato la valle di Nis, non senza qualche apprensione per il manto stradale terribilmente disastrato. Non viaggiavamo con una 4×4, ma con una semplicissima utilitaria, che ha comunque appagato ogni nostra esigenza di trasporto. L’itinerario che da Nis, capitale della Serbia, porta a Sofia, capitale della Bulgaria è piuttosto breve ma molto tortuoso. Si attraversano le meravigliose gole della Nisava e dopo aver varcato la dogana, si arriva finalmente in Bulgaria.
Sapevo da sempre che questa è soprannominata “la terra delle rose”, ma ad agosto il paesaggio che ci ha accolto è stata una distesa interminabile di girasoli. Strade deserte, ogni tanto un distributore di benzina o un’area di sosta dove poterci riposare dopo chilometri e chilometri di natura e silenzio.
Ci siamo trovati subito avvolti da una terra e un cielo dai colori intensi: uno spettacolo ancora incontaminato di una bellezza selvaggia.
La nostra prima destinazione è stata Albena, località balneare sulle coste del Mar Nero. Per arrivarci siamo passati attraverso la cittadina di Veliko Tarnovo, capitale del secondo regno bulgaro e ora luogo turistico di notevole interesse architettonico.
Avevamo prenotato dall’Italia solo un breve soggiorno in hotel presso uno dei tanti complessi turistici presenti ad Albena e nei dintorni.
E’ ritenuta, con ragione, la “Rimini dell’Est”. Vi si trovano qualunque attività o divertimento per soddisfare le esigenze di coppie, single o famiglie. Gli hotel sono tutti di recente costruzione, molti hanno piscina privata e ogni genere di comfort. Sono a pochi metri dalla spiaggia sabbiosa e queste sono tutte discretamente attrezzate. I costi in questa zona (come in tutta la Bulgaria) sono stati decisamente accessibili, anche se variavano a seconda della categoria scelta. Il Mar Nero è chiamato così per le acque tendenzialmente scure. In questa zona non è limpido e trasparente, ma pulitissimo anche se leggermente freddo! C’è spesso una piacevole brezza e le temperature in estate sono ottimali, sia di giorno che di sera. All’interno di questo complesso turistico coesistono negozi di souvenir, locali notturni (discoteche, pub e bar di ogni tipo), ristoranti e addirittura un trenino e giochi all’aperto per i più piccoli.
Ci siamo fermati qualche giorno, trascorrendo parte del nostro tempo al mare e il resto a curiosare per i dintorni. Tra le nostre visite siamo capitati, un po’ per caso, in una graziosa cittadina: Balcik. E’ posizionata su un piccolo promontorio per cui offre una visuale incantevole sul mare sottostante ed è anche un noto porto commerciale. Incantevole è il suo giardino botanico che ospita moltissimi generi di piante e fiori e che si può visitare così come pure il suo castello. Deliziosa l’accoglienza di pescatori che mostrano e vendono la loro merce in un mercato all’aperto, accanto al porto e simpatiche le piccole taverne o i ristorantini che si incontrano sull’unica strada che attraversa il paese, parallela a quella che porta al castello e che offre uno splendido panorama. A nord oltre Kavarna si arriva a Capo Kaliakra (Nos Kaliakra). Si tratta di un promontorio circondato da falesie che si ergono direttamente a strapiombo sul mare. Il colore della roccia e del mare è uno degli spettacoli più affascinanti che la Bulgaria possa offrire. Qui vivono varie specie animali, in particolare i cormorani. Il mare, diversamente da quanto visto finora, è cristallino, abitato da delfini che, con un po’ di fortuna, si possono osservare nei loro volteggi spensierati. Questo è ciò che rimane di una struttura fortificata e attorno alla sua storia si narrano alcune leggende risalenti al tempo del secondo impero bulgaro. Luogo ideale, attraverso il quale poter contemplare la natura, ascoltare il vento o l’infrangersi delle onde, o per immortalare il tutto in splendidi ricordi fotografici.