Castelli del Ducato: visita al Castello di Contignaco

Un nuovo maniero impreziosisce la rete dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, il più grande circuito di manieri dell’Emilia-Romagna e porta con sè una suggestiva storia che incentiva la visita: è il Castello di Contignaco, antica fortezza che risale all’XI secolo, nel territorio di Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma. Conteso a lungo fra i vari discendenti del Pallavicino, nel 1315, dopo una cruenta battaglia, il Castello venne conquistato dagli Aldighieri di Parma. Da questo momento nel tronco di questa famiglia si innesta così un nuovo ramo, detto degli Aldighieri di Contignaco. Il possesso del maniero assicura molti benefici, derivanti non solo dal dominio sulle terre circostanti, ma soprattutto dallo strategico controllo sulle saline. Gli Aldighieri proseguiranno nei loro lucrosi commerci di sale, mettendosi sotto l’ala protettrice degli Sforza ai quali assicurano “fedeltà, amicizia e servitù”, fino al 1537, quando Gian Matteo Aldighieri, sposato con Caterina Rossi di San Secondo, muore senza lasciare figli maschi. Si estingue così il ramo degli Aldighieri di Contignaco e la Camera Ducale di Milano passa ogni diritto sul feudo a un ramo della famiglia Pallavicino che assumerà il nome di Sforza-Pallavicino. Successivamente il Castello diventa proprietà dei Terzi di Sissa, poi della Camera Ducale Farnese. Nel 1762 Filippo di Borbone lo vende ai marchesi Ponticelli di Sasso (Garfagnana), nella persona dell’archiatra di corte Silvestro Antonio Ponticelli. Il maniero appartiene ai Ponticelli ancora nel 1834. Dopo essere stato posseduto dal capitano Alberto Leva, viene acquistato alla fine del XIX secolo da Luigi Boschi, bisavolo dell’attuale proprietario.

Costruito da Adalberto Pallavicino, esponente di una delle più antiche famiglie feudali parmensi, aveva scopo difensivo: proteggere le saline situate a Salsomaggiore e a Salsominore. Il forte è esempio di architettura militare medioevale: si sviluppa su una pianta regolare intorno a un cortile interno quadrato. Accanto all’attuale portone d’ingresso si alza il mastio, alto circa 30 metri, innalzato intorno al 1030. Si erge su una collina alta 317 metri, posta sulla sinistra del torrente Ghiara, presso la strada che da Pellegrino Parmense scende verso Salsomaggiore. Dall’altro lato del torrente, sulla collina di fronte, si trova la chiesa di San Giovanni Battista, antica pieve romanica del medesimo secolo. Tutt’attorno si estendono i campi e i vigneti dell’azienda vitivinicola della famiglia Romanini, proprietaria del Castello di Contignaco nuovo Sostenitore dei Castelli del Ducato. La famiglia, dal prossimo aprile 2017, aprirà le porte della roccaforte ai visitatori, permettendo l’accesso alle stanze, tra le quali: Sala delle Feritoie, Sala degli Stemmi, Sala del Camino e la piccola prigione ai piedi della torre. Le visite guidate, di circa 50 minuti, hanno un percorso esterno e uno interno. Il Castello è circondato, infatti, da splendidi esemplari di querce, cedri, cipressi e allori. Notevole è soprattutto una quercia ultra secolare, con un tronco di oltre due metri di diametro, posta all’ingresso del cortile e classificata tra gli alberi monumentali della Regione Emilia-Romagna. Curiosità! Gli Aldighieri di Parma (detti in seguito «di Contignaco» o «di Val di Pado») appartenevano alla stessa famiglia da cui discende Dante Alighieri. Si narra che proprio Dante, durante gli anni del suo esilio, abbia soggiornato presso il maniero. Gli Aldighieri (parenti degli Alighieri toscani) furono signori del castello per più di due secoli (1315-1537) e questo ha fatto supporre che, nell’ultimo periodo della sua vita, il sommo poeta abbia soggiornato al Castello. Il legame di Dante con queste zone è corroborato dalla presenza, nella Biblioteca Nazionale di Napoli, di un codice miniato della Commedia a firma di Giovanni de’ Gambis, un chierico fidentino che, nel 1411, vergò una delle sette migliori versioni della Commedia fra le seicento esistenti (cfr. simposio “Mia donna venne a me di Val di Pado”, Fidenza,31/05/2002).Un motivo in più per andare alla scoperta di questo insolito e interessante maniero!