Centocelle: una guida “verace” alla scoperta di Roma
Mi piace restare in linea con il mio modo curioso di raccontarti di luoghi, che fanno la differenza per chi “viaggia” con occhi diversi. Centocelle è oggi uno dei quartieri più popolati del V Municipio di Roma, che ha visto la luce come primo insediamento edilizio intorno al 1921. Pare fosse anticamente abitato dai cento cavalieri della guardia imperiale (da qui Centum Cellae) e quindi importante sede logistico-militare, oggi “core” di una Roma in continua evoluzione. Andrea Martire mi ha accompagnato in questa deliziosa passeggiata: sguardo curioso e tra le mani la sua preziosa “Guida”.
Chi è Andrea Martire? E’ un cittadino, un figlio, un marito, un padre. Uno che lavora, che articola pensieri sensati e variamente complessi. E’ uno che cerca sempre la giusta profondità nelle cose senza essere ingegnere. Uno che ha una cultura classica e poi socio-economica-politica. Uno consapevole, si direbbe oggi. Che affida a word analisi e considerazioni, un viaggiatore incallito e impenitente che apprezza la complessità delle cose e delle persone e che ama descrivere e giocare con le parole per ricostruire piramidi sensoriali e celebrare stati d’animo. E’ un frutto di Centocelle, periferia un tempo, oggi circuito indipendente, che educa alla bellezza della varietà e della complessità.
Perché una Guida Verace di Centocelle? Perché era giusto e perché era il momento. Perché è un quartiere in movimento, è una zona in fermento. Non più borgata da almeno vent’anni, con poca voglia di diventare centro e il desiderio recondito di una vita propria, indipendente. E’, insieme al Quadraro (che dista 2 km) l’unico quartiere insignito della medaglia d’oro al valor civile per gli atti compiuti nella Resistenza. E’ il quartiere più in voga del momento, capace di attrarre locali da ogni parte della città. E’ uno dei pochi posti in cui l’integrazione funziona abbastanza bene, ed è colmo di passione. Politica, civile, eucaristica. Per giustizia, perché un posto così è diverso da quando andavo a scuola io e non voglio che Greta si senta giudicata per la sua provenienza, come spesso capitava a noi. Per senso di appartenenza e di riverenza, per tutto quello che il quartiere ha saputo darci negli ultimi 40 anni. Era giusto ricambiare. E poi perché la collana Guida Verace, di cui è un volume, è veramente quello che serve oggi. Local che non si contrappone al global ma lo supporta e viceversa. La spiegazione di un’origine che forse neanche conosciamo, vedere il proprio quartiere con gli occhi di chi il quartiere lo fa, vivendolo. La Guida Verace di piazza Bologna è nata così, nel 2015. E altre sono in arrivo. L’idea rivoluzionaria è semplice allo stesso tempo, in un crescendo quasi dada: parlaci di dove vivi, di quello che fai, di dove mi porteresti. Ed è stato un successo.
Che cosa è stato Centocelle per te? Casa. Non una qualunque, una col parquet e la jacuzzi. Che poi ogni tanto si rompe e c’è bisogno del tecnico. Circolo del tennis e stadio (quello dei romani, il circo massimo). Fortezza Bastiani e Palazzo Pitti. Sentimento profondo di attaccamento. Dagli albori ad oggi è passato un secolo, in fretta; passione, luogo sconsacrato e poi, negli ultimi 15 anni, la rinascita. Fenice capitolina, oggi è un quartiere ancora non del tutto semplice ma vero, divertente, gajardo. Dove puoi fare tutto a piedi e scoprire pezzi del mondo dietro casa. Ci rende tutti un po’ Marco Polo un po’ Colombo, un po’ Piccolo Principe. Difficile da spiegare, bello da vivere.
Che cosa offre oggi, Centocelle? Innanzitutto l’umanità variegata; non ci si annoia mai. Ci puoi arrivare comodamente in macchina, o dalla Togliatti, o dal raccordo o dalla prenestina e dalla Casilina. E’ un quadrilatero perfetto come il castrum romano. C’è la metro C, appena nata. Ci porta a san Giovanni in 7 minuti. Ce ne vogliono fino a 12 di attesa ma insomma, è per invogliare le persone a leggere nel mentre. C’è tanto da vedere, il grande parco, un fantastico itinerario cinematografico (ampiamente descritto nella Guida), la street art, il Forte Prenestino, il centro sociale più grande d’Europa. Per i non amanti del genere è comunque da vedere, trattasi di forte vittoriano-sabaudo del 1884. La scuolaFausto Cecconi, esempio di barocchetto romano. L’antica parte del quartiere, del 1921, ribattezzata la casbah. I locali, oggi di gran tendenza con ristoranti stellati. Il parco davanti alla Cecconi, pieno di colori, di sari, di donne asiatiche che ridono e dei loro figli perfettamente trilingui all’età di 4 anni. L’atmosfera surreale, ma viva, concreta. Uno dei più antichi acquedotti romani e la Chiesa che ispirò Pasolini. Un pezzo di Maghreb in un quartiere di Roma, una delle ferrovie urbane più antiche (e funzionanti) del mondo, artigiani di tutti i tipi. Librerie per bambini e librerie – bistrot, cultura diffusa e trasversale. Gente di tutti i tipi. Un quartiere vivo, vero, vegeto.
Come è possibile rimanere informati sugli eventi quotidiani? Il quartiere è in pieno aggiornamento ma la pagina Guida Verace di Centocelle può essere uno strumento di grande aiuto, dettagliato, ricco di notizie e dai contributi interessanti.