Firenze: alla scoperta dei luoghi misteriosi nell’ Inferno di Dan Brown
Per tutti gli appassionati di cinema in generale e di Dan Brown, in particolare, domani è un giorno speciale perché uscirà nelle sale di tutta Italia, “Inferno”, la terza pellicola, riadattata di uno dei romanzi più seguiti e famosi, dopo “Il Codice da Vinci” (2006) e “Angeli e Demoni” (2009). Ritorna il professor Langdon, esperto di simbologia, coinvolto in una cospirazione ad alta tensione, che non solo si troverà al centro di una vicenda misteriosa e complessa, ma già dalle prime battute dovrà pensare di salvare se stesso, riacquistando la memoria, dopo un’amnesia devastante che lo porterà a svegliarsi a Firenze, in ospedale. Celato sotto un finto titolo, per ridurre drasticamente l’attenzione sulle riprese, che si stavano effettuando tra la città toscana, Venezia e Budapest, “Headache” (emicrania), nome scelto, forse riferito alle prime vicende della storia, è sempre diretto dallo stesso regista vincente Ron Howard. Appassionato e sincero, il suo amore per Firenze, città dove lo scorso 8 ottobre è stata presentata l’anteprima mondiale del film. Firenze, secondo Howard, “è un personaggio già a partire dal libro, è un luogo straordinario in cui è impossibile trovare una inquadratura brutta, ovunque ti giri vedi bellezza e un pizzico di mistero”. Così non è difficile provare a ripercorrere le tappe più significative di tanto splendore, che eccita, incuriosisce e attira l’attenzione di chiunque vi si trovi.
I luoghi più interessanti di questo “tour” alla scoperta dei luoghi di “Inferno” si possono infatti, riassumere così:
– Porta Romana-Istituto d’Arte e Giardino di Boboli. Langdon e la sua assistente sono in fuga e si dirigono verso il centro storico della città, passando attraverso una delle porte d’accesso alla città, che introduce all’interno del famoso Giardino, uno dei più belli d’Italia, progettato intorno al 1530 dai Niccolò Pericoli, detto il Tribolo. Aperto al pubblico nel 1776 dal Granduca Pietro Leopoldo, si mostra con statue, fontane e viali meravigliosi, ma una delle sue particolarità è la Grotta del Buontalenti (1583-1596) citata anche da Dan Brown. Nelle immediate vicinanze, Palazzo Pitti è il cuore dell’arte e della nobiltà fiorentina.
– Il Corridoio Vasariano, all’interno della Galleria degli Uffizi, è un altro tassello di questa storia. Si tratta di passaggio segreto, oggi attraversato da migliaia di turisti con grande stupore, commissionato da Cosimo I a Giorgio Vasari nel 1565. In pratica è un corridoio sopraelevato, lungo circa 1 chilometro, che attraverso gli Uffizi e Ponte Vecchio, aveva la funzione di consentire lo spostamento diretto e privato da Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, nuova residenza ducale.
– Palazzo Vecchio o della Signoria è il luogo della ricerca di altre informazioni per risolvere l’enigma, in cui è coinvolto il professore. Il salone dei Cinquecento è il simbolo di un’arte maestosa e monumentale. Costruito nel 1495, il soffitto venne rialzato tra il 1563-65 dal Vasari, che lo rese meraviglioso, decorandolo con 42 riquadri celebrativi, con al centro la celebrazione di Cosimo I.
– Il Battistero è la tappa finale di questo viaggio ad ispirazione “dantesca” che termina nel “Paradiso” ipotizzato da Langdon. La “Porta del Paradiso”, infatti, opera di Lorenzo Ghiberti, ti accompagna alla scoperta di questa strutturan che al suo interno si mostra con splendidi mosaici d’oro, nella raffigurazione del giudizio universale, con risvolti simili alla Divina Commedia di Dante, che qui venne battezzato . L’amore che Ron Howard ha per il poeta fiorentino si materializza nell’attenzione attribuita a lui e alla sua opera più spettacolare: “Dante fa una spiegazione di tutti i film dell’orrore che sono mai stati fatti. E una visione culturale e politica. Il modo in cui quelle idee siano sopravvissute fino ad oggi è ciò che mi sorprende”.
L’Inferno di Dan Brown andrà in scena domani, ma come riporta una frase nel romanzo: “Se sai dove guardare, Firenze è il Paradiso”, sempre e in ogni sua sfumatura.