Frida Kahlo e Impressionismo: a Milano l’arte regala emozioni
E’ stata inaugurata il 1 febbraio 2018 una delle mostre più attese e affascinanti dell’anno. Ospitata nell’accattivante scenografia del Mudec, il Museo delle Culture di Milano, la celebrazione di Frida Kahlo e del suo Messico, si delineano in un percorso espositivo di insolita concretezza. Le opere provengono dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla collezione di Jacques e Natasha Gelman, una delle più prestigiose nel panorama culturale. Curatore della mostra è Diego Sileo, che ha saputo regalare un’impronta decisamente nuova, lontana dai soliti canoni, frutto di un’attenta ricerca, tra i ricordi e le testimonianze della vita di questa artista passionale e indimenticabile. “Oltre il mito” è l’essenza di Frida. “Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te”( Frida Kahlo). Suscitano un sussulto del cuore le foto delicatamente disposte alle pareti, che si alternano con i suoi dipinti più significativi e spettacolari, tracce indelebili di un passato, che si concretizza dietro sfumature e colori che perforano il cuore. Ci sono stralci dei suoi diari, articoli di giornali, un susseguirsi di chiaroscuri simboli, che rendono quasi tangibile la sua anima. E poi c’è il suo Messico, fatto di moda e costumi, di leggende e di quotidianità, di cultura e di musica, cornice perfetta per questo quadro infinito, che mostra di Frida il suo amore più grande. “Sono nata con una rivoluzione. Diciamolo. È in quel fuoco che sono nata, pronta all’impeto della rivolta fino al momento di vedere il giorno. Il giorno era cocente. Mi ha infiammato per il resto della mia vita.Da bambina, crepitavo. Da adulta, ero una fiamma”. E il suo mito, oggi, continua ad ardere e lo farà in eterno.
Al Palazzo Reale di Milano i capolavori del Philadelphia Museum of Art si lasciano abbracciare in una esposizione suggestiva e coinvolgente. “Impressionismo e Avanguardie” offre una tavolozza di tele di indescrivibile magnificenza e di immenso valore, sapientemente curate da Jennifer Thompson e da Stefano Zuffi. “Cos’è disegnare? Come ci si arriva? E’ l’atto di aprirsi un passaggio attraverso un muro di ferro invisibile che sembra trovarsi tra ciò che si sente e che si può”.(Vincent Van Gogh) 50 sono le opere esposte che racchiudono la poesia pittorica di Monet, Renoir, Degas e Rousseau, fino ad arrivare alle interpretazioni artistiche di Kandisky e Picasso, in un crescendo di sentimenti e sfumature che esaltano la personalità magnetica e assolutamente prorompente di questi indimenticabili maestri. “L’artista è un ricettacolo di emozioni che vengono da ogni luogo: dal cielo, dalla terra, da un pezzo di carta, da una forma di passaggio, da una tela di ragno” (P.Picasso). Per la prima volta in Italia l’Impressionismo e le Avanguardie sono il binomio perfetto per regalare al visitatore un mondo di realtà e illusione, in uno spazio deliziosamente gestito e caldamente illuminato. Milano capitale dell’arte e delle emozioni!