Hotel, storie ed emozioni: 5 soggiorni coinvolgenti in Italia e nel mondo
“Non c’è uomo più completo di colui che ha viaggiato, che ha cambiato venti volte la forma del suo pensiero e della sua vita”. (Alphonse de Lamartine). Ho sostenuto in più riprese che l’importanza del viaggio, risieda, nel profondo dell’animo di ciascuno di noi, quasi fosse un impulso, un istinto primordiale che in molti è più vivo che mai. Non mi sono risparmiata ad approfondire e curiosare le motivazioni che spingono a viaggiare e che potrai trovare in diversi articoli di questa sezione, ma l’interesse di oggi si concretizza sulla destinazione, sul dove “appoggiare” la nostra mente, la nostra fame di curiosità e di conoscenza di luoghi sempre nuovi, magari inimmaginabili. Partendo dal presupposto che alla base di un viaggio o di una vacanza esistono principi indiscutibili, come la ricerca dell’originalità e il desiderio di vivere esperienze insolite, ecco prendere piede, sempre di più, il fenomeno architettonico che porta a trasformare edifici abbandonati in strutture ricettive di maggiore attrazione, decisamente l’opposto di hotel fatti in serie, prevedibili e poco interessanti. Non a caso l’antropologo Duccio Canestrini, interessato da sempre di cultura del viaggio sostiene che: “ Non c’è turismo senza narrazione. Mangiare e dormire non basta più: in un mondo dove tutto è omologato, i nuovi nomadi cercando l’insolito, l’emozione, la storia e le storie”. Così non è raro imbattersi in spunti incredibili di soggiorno, sparsi per il mondo, tesi a ricucire nel viaggiatore quella rete di sensazioni, di ricerca delle radici, di antico e di particolare, che solo alcun preziose location sanno trasmettere. In un vecchio deposito di barche è stato costruito un hotel di design, con decorazioni a tema sul mare e arredi particolarmente curati, molti dei quali recuperati da vecchi relitti e riadattati, insieme a foto e a vari accessori in stile.
Siamo in Islanda a Reykjavik, per un soggiorno fatto di leggende e profumi di Oceano. E’ stato definito dal New York Times, uno degli alberghi più belli del mondo ed è in Italia, a Matera, originalmente costruito tra le grotte in calcarenite ormai disabitate: “18 stanze, una grotta per l’accoglienza, tre livelli tenuti insieme da un sistema di terrazzamenti, biancheria cucita a mano. Niente frigo e tv, ma internet e visite guidate..”. La Kennedy School era la scuola situata a Portland, nell’Oregon, chiusa nel 1975 per motivi economici. Dal 1997 è uno degli hotel più strani della costa orientale: “57 camere ricavate nele vecchie aule con cattedre e lavagne originali, un ristorante dove c’era la caffetteria degli insegnanti, l’elegante Boiler Room Bar, nel locale caldaie“. E’ davvero strana la proposta di soggiorno che puoi vivere a Barcellona, dove un albergo definito b&b, sottolinea una nuova versione di ospitalità: “bed & bread”. L’hotel è l’evoluzione di una “panetteria”: 74 camere in cui il profumo dell’arte bianca, espressa nella produzione di pane e brioche, si diffonde nella hall e accoglie così i clienti. Infine, l’edificio, forse, più inusuale e che sicuramente susciterà non poche riflessioni. Siamo in Danimarca: in origine, verso la fine dell’Ottocento era un ospedale psichiatrico, chiuso poi nel 1980 e rimasto disabitato fino al 2002. Poi venne annesso alla catena Comwell, secondo il progetto del Kellers Park e oggi è un hotel 5 stelle ,che offre 160 camere e un AquaSpa, per un soggiorno di benessere totale.
“Alcuni luoghi sono un enigma. Altri una spiegazione.”(F. Caramagna), perchè la conclusione più logica ed emozionale di tutte queste scoperte è in fondo solo questa.