Lorenzo Bertolotto: l’avventura è uno stato d’animo e ti spiego il perchè (1° parte)
L’impresa che Lorenzo Bortolotto sta per compiere, mi ha letteralmente conquistato. Per questo, ho deciso di incontrarlo.
Ciao Lorenzo, mi racconti di te, chi sei, cosa fai e perchè è legato a te un certo concetto di ecosostenibilità?
Sono nato a Torino e ho vissuto in questa città fino all’università. Ho frequentato l’università Cooper Union a New York, grazie a una borsa di studio, studiando architettura. Durante questo periodo sono stato particolarmente affascinato da i progetti che giocavano sulla tensione tra ambiente costruito e naturale, colmando la distanza tra architettura e paesaggio, ridefinendo il concetto di artificiale e naturale, industria ed ecologia, infrastruttura e sostenibilità. Dopo l’università, anziché scegliere una carriera tradizionale, ho avuto la possibilità di lavorare come cowboy in Montana in un ranch Sieben Livestock Company di 28.000 ettari e un sentiero fluviale Northern Forest Canoe Trail di 1100 km in New England. Queste esperienze, nate principalmente dalla voglia di lavorare all’aria aperta, sono state fondamentali per capire i miei interessi e riscoprire la mia passione per la gestione del territorio. Ho migliorato, infatti, la mia conoscenza sulla dinamiche ambientali, la relazione tra allevamento e sostenibilità, biodiversità e il rapporto tra gli ambienti e la gestione dell’acqua, l’erosione..
Da giugno lavoro per uno studio di paesaggistica e urbanistica a Rotterdam. Ci occupiamo principalmente di come le città possano diventare più sostenibili e vivibili per poter affrontare meglio i cambiamenti climatici. Cerchiamo di creare spazi pubblici che siano migliorino le città e che siano piacevoli e belli; non soltanto opere infrastrutturali funzionali. Un esempio e’ la Waterplein, una piazza in una zona scolastica con un campo da pallacanestro. Con il bel tempo e’ una campo sportivo con posti per sedersi al sole e mangiare un panino durante la pausa pranzo, durante grandi piogge raccoglie l’acqua dai tetti degli edifici circostanti e allaga il campo per rilasciare lentamente l’acqua nel suolo invece che negli scarichi.
Come volontario gestisco un progetto pilota sul Dakpark, il più grande tetto verde d’Europa, in cui monitoro come si possano usare pecore in città, e in questo caso su un tetto, per aumentare la biodiversità e la sicurezza idrica. Cerco di applicare gli stessi concetti imparati in Montana, questa volta su una scala micro. Penso sia difficile definire con precisione cosa sia l’ecosostenibilità. È un argomento talmente sfaccettato e pluridimensionale che non è facile da stabilire cosa sia sostenibile e cosa non lo sia. Ritengo che la sostenibilità sia uno spettro di diversi colori, con alcune cose più o meno sostenibili.
Quando e perchè è nata l’idea di partecipare alla Fjallraven Polar e in che cosa consiste?
Fjällräven Polar è una spedizione internazionale di 300km nella tundra artica scandinava – da Signaladen, a sud di Tromso in Norvegia, a Väkkäräjärvi, a nord di Kiruna in Svezia– coi cani da slitta (quest’anno si svolgerà dall’ 8 al 15 aprile). Una spedizione di cinque giorni guidata da esperti e composta da persone “normali”senza necessariamente esperienza, con cani da slitta o con temperature rigide. Ogni anno vengono selezionate 20 persone da tutto il mondo. L’idea dell’avventura, organizzata dal 1997 dalla Fjällräven, è quella di incoraggiare le persone ad uscire di piu’ nella natura e scoprire le meraviglie del nostro pianeta e mostrare che chiunque, con la giusta attrezzatura ed il supporto di guide esperte, può affrontare una simile spedizione nella natura più estrema. Sulla falsariga della famosa gara Inditarod, seppure non si tratti di una gara, ogni partecipante dovra’ guidare la propria slitta e prendersi cura dei propri cani per 5 giorni in temperature che possono raggiungere i -30. La selezione dei partecipanti avviene per area geografica (per l’Italia e’ la Regione Mediterraneo), e 2 vincitori vengono selezionati da ogni area geografica: chi riceve piu’ voti e un altro selezionato dalla giuria in base al proprio video di presentazione. In totale 2183 persone hanno partecipando, ricevendo quasi 1 milione complessivo di voti. Io sono arrivato 10mo per numero di voti nell’area mediterraneo con 1754 voti, ma sono stato selezionato tra tra i 20 fortunati vincitori grazie al mio video e selezione della giuria.
(fine prima parte)