“My little Paris”: i segreti di Parigi raccontati per te (1°parte)

Sono un’amante di Parigi ormai da diversi anni e ho alimentato questo legame, viaggio dopo viaggio, esperienza dopo esperienza. Sono sempre alla ricerca di qualcosa di insolito e curioso, di intrigante e sorprendente e più penso alle diverse guide in commercio, più ritengo che “My little Paris” sia la più interessante. Il libro è nato dopo il grande successo del blog, a cui le “parigine doc” si affidano praticamente ogni giorno (iscrivendoti alla newsletter puoi ricevere notizie e curiosità incredibili). La sua popolarità ha raggiunto livelli sorprendenti in Francia e ora si sta diffondendo ovunque con grande rapidità. Scritto principalmente da donne, è dedicato teoricamente a loro. in realtà i riferimenti che si trovano, sono utili anche per i maschietti che potranno stupire le loro compagne in previsione di un viaggio in questa città così speciale. Se cerchi la solita guida con illustrazioni relative ai monumenti-simbolo, cartografie varie, elenchi di hotel o ristoranti, ecco qui non le troverai. Non ci sono mappe, indicazioni stradali, foto della città, percorsi consigliati, elenco delle stazioni della metropolitana, perché questa è la guida della città vista con gli occhi di chi la vive ogni giorno, è un racconto incalzante che va oltre e che si distingue proprio per questo suo essere innovativo. Il segreto? La spontaneità. Non si legge tutto d’un fiato (anche se, affascinata da subito, a me è successo così!). Lo si assapora, lo si immagina,si trascrivono spunti o progetti da ricordare per la prossima visita in città, per non dimenticare di dare al viaggio quel tocco di originalità da ricordare. Il libro non presenta capitoli ma categorie. Ce ne sono tantissime e io ne ho selezionate solo alcune, quelle che ho ritenuto più interessanti. Nella sezione “Risto-Bar”, per esempio, potrai cenare in un ristorante che ha un solo tavolo. Non è uno scherzo! Riunisci al massimo 5 paia di piedi sotto il tavolo e concediti una serata originale, con cena intorno ad un solo tavolo nel negozio di Cedric Casanova, un siciliano che è pronto a farti degustare alcune sue specialità all’interno del suo “laboratorio”: La Tete dans les Olives. In rue du Faubourg Montmartre alla bottega “Les Pates Vivantes” è d’obbligo ordinare come antipasto una ciotola di noodle in salsa Chajiang che tra soia piccante, mostarda e zenzero si…animeranno nel tuo palato!

Se qui da noi non è una novità, passato, invece, il confine, può essere un problema gustare una vera pizza doc. La pizzeria “Al Taglio”, sembra sia diventata, invece, uno dei locali più interessanti di Parigi, con specialità di pizza al peso e al taglio dai sapori più invitanti: tartufo, pancetta e crema di zucca, mozzarella di bufala e basilico (con ingredienti che arrivano direttamente dall’Italia!).  Al Pixel Bar, invece, puoi scegliere gli ingredienti che più ti ispirano e il bartender creerà per te un drink speciale. Se poi ti soddisfa, gli verrà dato il tuo nome e aggiunto al menù! E se non ti piace verranno fatte opportune modifiche per renderlo più gustoso. Direttamente dagli States arrivano a Parigi le cene underground, conosciute anche come cene clandestine: “riunire nel proprio salotto una decina di sconosciuti con cui condividere una vera cena da buongustai”. E’la filosofia di Hidden Kitchen ormai famosa nel mondo, che è offre la possibilità di partecipare a queste singolari serate.
Curiosa è la categoria che riguarda la moda e l’arredamento. In una boutique vicino a Montmartre, dal nome Tombées du Camion, trovi una miriade di oggetti insoliti e stravaganti, gadget incredibili, tutti catalogati e datati. Provengono “da merce sottratta a giacenze di magazzino”: per gli amanti del vintage è una tappa da non perdere!
Rigorosamente dedicata alle donne. Laetitia Schlumberger è un’esperta in lingerie e sa valorizzare qualunque tipo di corpo (contattarla per appuntamento a domicilio). Potrà aiutarti a scegliere qualunque tipo di abbigliamento, biancheria intima compresa, per modellare al meglio le tue forme, mimetizzando eventuali difetti e consigliandoti in qualunque tua indecisione.  Originale, infine, l’idea di insegnare a dire “grazie”, che in realtà non dovrebbe essere una “moda”, ma la normalità: “ Grazie. E’ un nome comune, per un atteggiamento che comune non è”. Un grazie alla vita per quanto si riceve e si è ricevuto è quello creato da Bernard e Marie-France Cohen, che hanno deciso di aprire il loro charity store nel centro di Parigi che si chiama Merci. Dedicato a tutti. 
La guida si conclude con una serie di ringraziamenti, tra cui un delizioso: “Grazie a te, Parigi, per ispirarci tutte le mattine” un pensiero davvero dolce e comprensibile dopo questa lettura che ancora non finisce qui…..