Pensiero magico Yume: Visioni e Onironauti a Torino
Uno degli eventi più suggestivi e affascinanti a cui abbia mai partecipato è stato frutto della sapiente organizzazione della casa editrice Yume di Torino, che ha indetto il 4° Convegno sul pensiero magico contemporaneo, dal titolo “Visioni: sogni, incubi e apparizioni tra realtà e immaginario”. “Il viaggio più difficile di un essere umano è quello che lo conduce dentro sé stesso alla scoperta di chi veramente egli è” (C.Jung). Ho sempre sostenuto in questa sezione dedicata alla “psiche” che il vero viaggio, infatti, inizi dentro se stessi, che l’appercezione più profonda sia quella che scaturisce dall’intimità del nostro essere più profondo, per questo, essere nuovamente presente a questo appuntamento, mi ha piacevolmente soddisfatto. L’universo della magia è qualcosa di poliedrico e variegato, non segue una sola linea di interventi, ma amplifica la visione in oggetto, attraverso un percorso che si snoda tra vicende storiche e culturali, spesso attingendo da altre culture. Dalle tesi antropologiche di Massimo Centini, alla scoperta delle “Shadows people” con Danilo Arona, dalle immagini di Fussli di Franco Pezzini, allo sciamanesimo giapponese di Massimo Soumarè, è stato tutto un crescendo di curiosità e interesse, per un argomento sempre attuale e gestito dai relatori presenti con grande passione e dedizione. Sono stati, però, i “sogni lucidi” di Rodolfo Alessandro Neri, a catturare la mia attenzione, attraverso la presentazione del suo libro “I sogni di Teresio” e le “visioni” costruttive sulla vita di Don Bosco. Quanto di metafisico è evidente nella nostra vita? C’è davvero un’altra “dimensione” accanto a noi? Si parte da una necessaria analisi sul sonno, lo strumento determinante per garantire all’uomo di ricreare quelle condizioni di equilibrio necessarie e indispensabili al suo benessere psico-fisico. La nostra “coscienza sospesa” nel sonno maschera una serie di complessi avvenimenti cerebrali, che si esplicano attraverso le diverse fasi di questo processo. Tra queste, la più interessante è sicuramente quella REM, in cui si manifesta il sogno. Stupefacente scoprire che è possibile “controllare i sogni”, secondo la teoria di Hervey de Saint Denis, che mi ha aperto un mondo davvero sconosciuto!
Dai contribuiti di medicina, scienza e psicoanalisi, si è passati negli ultimi 20 anni a una distinzione tra “sogni normali” e “sogni lucidi” di cui Neri offre una interessante presentazione. Sono quelli di cui il soggetto si rende conto mentre sta sognando e che lo portano in “un altro mondo, in un’altra dimensione”. E’ Celia Green la protagonista di questo contesto, che con i suoi studi e le sue ricerche offre una visione nuova al senso del sognare. “L’onironauta, ovvero quello che sta viaggiando nel sogno è cosciente ed è consapevole che sta sognando”: in pratica se mentre iniziamo a sognare, siamo consapevoli di questo, possiamo diventare padroni nel nostro sogno. In questo modo è possibile entrare in una nuova realtà, modificandone volontariamente gli eventi, il che diventa una delle caratteristiche più interessanti di questo fenomeno (esperienza bilocativa: il soggetto guarda il suo corpo fisico dall’esterno come se fosse un altro). Il volo e l’incontro di fantasmi sono elementi che caratterizzano il sogno lucido: il muoversi senza limiti e il condividere certe esperienze con persone del nostro passato ne alimentano la sostanza. Ma in fondo che cosa rappresenta la possibilità di avere sogni lucidi? “Possono essere i futuri alternativi postulati dalla fisica moderna” sostiene Neri. Ma la spiegazione più interessante è quella relativa alla parapsicologia: il sogno lucido, potrebbe rappresentare una possibilità in più per l’essere umano. “Attraverso il sogno lucido la nostra psiche potrebbe rendere manifesto, seppure in modo confuso, un messaggio che riceviamo da una dimensione misteriosa”. Ti lascio volutamente con questa riflessione, in attesa di approfondire presto queste tematiche esistenziali, che in un modo o nell’altro portano alla luce domande e risposte ampiamente interpretabili, perché ricorda che in fondo “un sogno è una porta nascosta nel santuario più profondo e più intimo dell’anima” (C.Jung).