Siviglia: flamenco, tradizioni, musica e danza
E’ iniziata a Siviglia, lo scorso 8 settembre, la famosa “Bienal de Flamenco“ che durerà fino al 2 ottobre prossimo. Dal 1980 questa interessante e famosa kermesse internazionale, finalizzata alla diffusione del flamenco, di questa filosofia di vita, fatta di musica, danze, sperimentazioni, spettacoli, colori e atmosfere, è la forma più calorosa di benvenuto che la città manifesta a chi la vuole scoprire
Siviglia, quarta città della Spagna e importante centro culturale, finanziario e commerciale della sua regione, non ha bisogno di particolari presentazioni che ne esaltino lo splendore. E’ simbolicamente la “capitale dell’Andalusia”, perché sul suo importante passato ha costruito la sua ricchezza e la offre a quelle migliaia di visitatori che ogni anno la scelgono per una vacanza indimenticabile. Ciò che la rende speciale, però, è nell’aria. L’atmosfera che qui si respira è calda, solare e affascinante. E’ un coinvolgimento sensoriale che ti entra nella pelle e che non si ritrova facilmente nelle altre città della Spagna. Forse tutto questo è merito del flamenco, che qui assume una coscienza palpabile. Le origini vere e proprie di questa sintesi tra musica e movimento non sono ancora oggi del tutto chiare e definite. Conosciuto come la danza tradizionale originaria dei gitani, tra il XVIII e il XIX secolo divenne una realtà musicale dall’identità propria. Inizialmente costituito dal solo canto, si aggiunse in seguito l’armonia della gestualità corporea e, infine, l’accompagnamento della chitarra. Si esprime con canzoni che parlano dell’esistenza quotidiana e sono l’espressione tangibile della felicità e delle amarezze che la vita ci regala. Il canto profondo (cante jondo) si esalta nel duende, che è lo spirito di questa danza, la manifestazione involontaria, passionale ed esplosiva delle doti canore dell’artista, quella che maggiormente trascina e coinvolge il suo pubblico.
Oggi il flamenco ha superato il concetto statico di tradizione per affermarsi come esperienza pulsante, che non dimentica il passato, ma si apre alle tendenze musicali del presente. La sua evoluzione, infatti, non ha fine, tanto da sposarsi con coreografie più moderne per dare origine a spettacoli dal sapore intenso, che si possono ammirare ovunque nel mondo. Siviglia è sicuramente il cuore del flamenco, pura arte vitale che si esprime nel nome della cultura e delle radici storiche che rappresenta. Riconosciuto dall’Unesco come “bene immateriale dell’umanità” al flamenco è dedicato il Museo del Baile Flamenco, che ospita sezioni specifiche sulla storia e sulle diverse forme di ballo, sulla partecipazione degli artisti che lo hanno reso celebre, sulla musica e sugli abiti. Il costume di scena, infatti, ha ruolo preciso e coreografico in questo appassionante contesto musicale. L’abito, conosciutissimo in tutto il mondo fatto di volant, balze e colori particolari, soprattutto rosso e nero, è stato per decenni quello tradizionale di Siviglia, in particolare e della Spagna in generale, prima di essere portato sulle passerelle da numerosi stilisti internazionali con piccoli ma significativi accorgimenti. Intorno alla Giralda e nelle vicinanze della Cattedrale sono tantissimi i negozi che espongono vestiti coloratissimi o propongono eventi musicali dedicati al flamenco. Molte sono le scuole di ballo che offrono corsi per tutti i livelli, così come numerosissimi sono i tablaos, locali che presentano i più suggestivi spettacoli di flamenco. Nel pittoresco quartiere del barrio di Santa Cruz , il Tablao Los Gallos è il luogo cult del flamenco sivigliano, che porta in scena, da almeno 45 anni, la passione, il canto, la danza e la musica. Il flamenco è arte che emoziona, è tecnica e cuore, è impegno, sacrificio, gioia e realizzazione, un po’ come la vita stessa e a Siviglia lo si comprende subito.
In Spagna, passione, vita e tradizione abitano qui!