Slow travel: in cammino per i sentieri d’Italia e d’Europa
In queste prime giornate fredde di autunno mi ha riscaldato il cuore leggere un recente dossier sulla filosofia dell’andare slow, percorrendo itinerari suggestivi in Italia o in Europa, portando nell’anima quel senso di libertà, di pace e di intenso desiderio di conoscere meglio se stessi. La Via Francigena è il percorso più noto e anche quello più lungo, che si snoda da Canterbury a Roma per 2000km, suddivisi in 62 tappe, “sulle orme di Sigerico, l’arcivescovo di Canterbury che nel 990 partì alla volta di Roma, lasciando per primo traccia scritta di uno dei pellegrinaggi più amati”, attraverso Francia e Svizzera e raggiungendo infine l’Italia. Proprio da questo esempio il Touring Club, nel corso dello scorso Slow Travel Fest di Monteriggioni, ha tracciato un interessante identikit del viandante, cucito addosso alle esperienze di chi il cammino lo ha vissuto, progettato e amato da subito. La spinta a cercare in questa esperienza, risposte prevalentemente legate al senso della vita è un qualcosa di molto recente ed è una dimensione in continua crescita. Non ci sono solo motivazioni spirituali/religiose, ma anche il desiderio di conoscenza e scoperta culturale o più semplicemente la voglia di mettersi alla prova, concedendosi di “staccare la spina” ogni tanto. Questo viaggio, come del resto tutti gli altri che a breve ti elencherò, deve essere modulato e scelto secondo la propria indole, può trattarsi quindi di un’esperienza che duri un mese o un week-end e portato a termine a piedi, ma anche in bici, con un occhio attento al budget, per questo si alloggia di solito in ostelli o conventi. Il camminare lento presuppone una preparazione psico-fisica adeguata, ma questa attività è comunque aperta a tutti. Nel libro “L’arte del camminare” di Luca Gianotti, si danno utili informazioni specialmente a chi si affaccia per la prima volta a questo nuovo modo di concepire il viaggio. C’è da aspettarsi nei primi giorni di cammino, una serie di difficoltà fisiche da non sottovalutare: problemi muscolari, infiammazioni e possibili vesciche, che però verranno a trasformarsi via via che si continua nel percorso, abbandonando resistenze e aprendosi ad una nuova dimensione esistenziale che dopo una settimana, secondo chi l’ha già provato, si avverte con forza. Non manca un’attenzione particolare alla preparazione dello zaino che “non dovrà superare il 10 per centro del peso corporeo” e il cui contenuto dovrà essere scelto con scrupolo, seguendo piccole strategie di organizzazione. Il viaggio, pianificato nei suoi dettagli, si plasma giorno dopo giorno attraverso incontri, attese, imprevisti, curiosità.
E’ una sorta di cammino personale che ciascuno di noi segue ora per ora, accompagnato dal ritmo del proprio Io. Oltre alla Via Francigena, è il Cammino di Santiago di Compostela, quello più seguito e apprezzato. C’è il Cammino Francese che va da Roncisvalle a Santiago (800Km in circa 30 tappe), di cui ti ho raccontato l’emozionante esperienza, di chi lo ha vissuto in prima persona e poi c’è il Cammino Portoghese, da Lisbona a Santiago di 650 Km e 23 tappe, attraverso Coimbra e Porto. Si prosegue, sempre in Europa, con la Rota Vicentina, in Portogallo, attraverso uno dei territori storico-rurali più affascinanti che io abbia mai visto, che parte da Santiago do Cacem e arriva allo spettacolare Cabo de S. Vicente. L’’Italia si presenta con altrettanti interessantissimi itinerari, forse meno conosciuti, ma suggestivi e da provare. Tra Toscana, Umbria e Lazio si snoda per 350Km e 17 tappe il Cammino di San Francesco, da La Verna a Poggio Bustone, assaporando l’atmosfera della vita del santo, attraverso i suoi luoghi più significativi, da Assisi a Narni. La Via Francigena è anche al Sud e interessa il percorso che da Roma arriva a Santa Maria di Leuca: “nel Medioevo molti pellegrini dopo aver raggiunto Roma proseguivano per la Terra Santa” percorrendo la via Francigena “gerosolimitana” (verso Gerusalemme) o al ritorno quella Romea. In Sardegna l’itinerario proposto è tra la macchia mediterranea, le miniere di sale e le spiagge della zona del Sulcis-Iglesiente, da Uta a Carbonia (450Km in 22 tappe) per una paesaggio delizioso,” alla scoperta del primo Parco Geominerario riconosciuto dall’Unesco”. Il coast to coast made in Italy, infine, interessa Marche, Umbria, Lazio e Toscana, da Ancona a Orbetello (400 km in 18 tappe) che prevede la sosta nella zona del Conero e la scoperta di borghi medievali e chiese gotiche di incredibile bellezza. In fondo “la vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi”.
(Bruce Chatwin). Buon viaggio.