Streghe e tortura : i musei in Italia e in Europa

Non molto tempo fa ti ho descritto un borgo ligure molto caratteristico e un po’ inquietante per la tradizione che vi aleggia. Il sapore medievale che trasuda attraverso uno spiccato senso del mistero si materializza durante la visita al Museo delle Streghe di Triora.
Si tratta di un vero e proprio museo etnografico e della stregoneria che lega la storia del paese all’insediamento delle streghe proprio qui, in epoca antica. Triora, uno dei più borghi più belli d’Italia, ha condiviso tra il 1587 e il 1589 uno dei più famosi processi di stregoneria. I documenti e i verbali di questo evento sono conservati presso l’Archivio di Stato di Genova. La strega veniva così identifica come una donna dedita all’esercizio della stregoneria e con particolari nascosti. Il termine deriva forse dal greco “stryx, strygos” che si traduce con “barbagianni, uccello notturno”, in seguito venne usato per indicare chi si occupava di magia.Spesso, inoltre, la figura della strega coincide con quello della maga per cui è facile ritrovare in certi testi letterari alcuni riferimenti a riguardo, come Circe, Alcina o i personaggi “magici” femminili della saga del ciclo di Avalon.
Non sono stati rari i casi di streghe torturate e uccise nel corso della storia che hanno posto, quindi, l’attenzione su questo strumento ignobile, contrario alla dignità umana.
“La tortura non è un mezzo per iscoprire la verità, ma è un invito ad accusarsi reo egualmente il reo che l’innocente; onde è un mezzo per confondere la verità, non mai per iscoprirla“. (Pietro Verri, Osservazioni sulla tortura, 1776)
La storia dell’uso della tortura come modo per estorcere confessioni o informazioni, utilizzando spesso non solo mezzi psicologici, ma veri strumenti di sofferenza, ha radici sicuramente molto antiche. Le prime testimonianze risalgono addirittura all’epoca greco-romana: qui spesso la tortura veniva usata come scopo punitivo, essendo ritenuta uno strumento giuridico-istituzionale. Tipico esempio di diritto attico applicato era la somministrazione della cicuta, un potente veleno mortale, nei casi in cui si infliggeva ai cittadini una condanna a morte. Socrate ne fu la testimonianza più diretta.

Locandina Museo Tortura San Marino

Dal punto di vista storico è il Medioevo, il periodo sicuramente più rappresentativo che vede questa pratica diffondersi con grande rapidità, tanto che nel 1311, in una sentenza contro i Templari, il vescovo di Ravenna, Rinaldo da Concorezzo, condannò la tortura come pratica di investigazione, annullò le prove ottenute con questo sistema crudele e assolse gli imputati. Nonostante questo gesto, che tra l’altro rimase isolato, solo con l’Illuminismo la situazione iniziò a cambiare. Fu grazie a Federico II che la tortura venne dichiaratamente vietata (1740) tanto che in Europa essa scomparve agli inizi dell’Ottocento, in seguito al clamore e all’interesse suscitato da scrittori che ne testimoniarono l’orrore (Giuseppe Beccaria “Dei delitti e delle pene”, 1764).
Oggi la tortura viene affrontata in 2 modi diversi: combattuta attraverso la tutela dei diritti umani tramite la Convenzione delle Nazioni Unite contro la Tortura, sotto il monitoraggio dell’ ONU(1984) e dalla Convezione del Consiglio d’Europa facente capo al Comitato Europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani e degradanti (1987). Inoltre viene ricordata in alcuni musei, come testimonianza storica e culturale di un tempo.
Sono diverse, infatti, le collezioni di strumenti e mezzi di tortura che puoi trovare in giro per il mondo. Amsterdam, per esempio, è una delle città d’Europa più affascinanti e famose in fatto di musei. Qui puoi davvero organizzare un vero e proprio “tour” dedicato alla scoperta non solo di meravigliosi capolavori di arte antica e moderna, ma visitare anche insoliti musei per tutti i gusti. Uno tra i tanti è sicuramente il Museo della Tortura  che accoglie inimmaginabili strumenti di crudeltà usati a lungo durante il periodo medievale.
Anche in Italia sono diffusi i musei che ospitano un pezzo di storia antica, violenta e temibile. Il Museo della Tortura di San Marino è uno dei più conosciuti, in cui puoi trovare almeno un centinaio di “macchine da tortura” appartenenti al XVI e XVII sec. Si tratta di un’esposizione davvero unica al mondo e di fama internazionale. Tra gli strumenti più noti: la Vergine di Norimberga, la Ghigliottina, il Banco di Stiramento, la Sedia Inquisitoria e la Cintura di Castità. Al pubblico vengono, inoltre, presentati alcuni attrezzi di dolore e morte davvero sofisticati come la Forcella dell’Eretico, il Piffero del Baccanaro e i Ragni Spagnoli.
La cultura passa anche attraverso pagine di lucida e spietata follia, testimoniate attraverso la presenza di simboli come questi. Ecco un viaggio alla scoperta di documenti e storia che non si possono dimenticare.