Tour di Napoli: tra arte velata e prospettive insolite
Questa estate sembra davvero non finire mai, tanto che tra pochi giorni ripartirò per Napoli e dintorni, per farmi abbracciare ancora da una delle città che meglio ha saputo stupirmi, entrarmi nel cuore e non uscirne più.
Nel mio itinerario curioso ed insolito, come è nel mio stile, ho intenzione di scoprirla, questa volta, da una prospettiva artistica, culturale e “panoramica”.
La visita alla Cappella Sansevero, situata nell’anima storica della città, sarà il mio punto di partenza. Qui è accolta, infatti, la meravigliosa scultura del Cristo Velato, forse l’anello di congiunzione perfetto tra la finitezza dell’uomo-artista e l’immortalità trascendente che il Cristo incarna.
Pare che inizialmente quest’opera dovesse essere eseguita da Antonio Corradini, autore della Pudicizia, ma questi morì nel 1752 e riuscì soltanto a finire il bozzetto di terracotta del Cristo. Raimondo di Sangro decise, quindi, di rivolgersi ad un giovane artista napoletano, Giuseppe Sanmartino, a cui poter affidare questo importante compito.
Il resto è storia, stupore, spiritualità e incanto. Questa statua di marmo che presenta una dimensione a grandezza naturale, scolpita con le stesse sembianze di Gesù Cristo morto, è accarezzata da un prezioso sudario, un velo trasparente che Sanmartino ha realizzato utilizzando lo stesso blocco di marmo.
Credo non ci siano parole adatte a descrivere l’emozione provata una volta varcata la soglia d’ingresso. Un realismo indescrivibile, un senso di misericordia e sofferenza che evidenzia da un lato il corpo martoriato di Cristo e dall’altro la delicata compassione dell’artista nel volerlo coprire e proteggere da questo velo di marmo di straordinaria e delicata bellezza.
Ma Napoli “velata” mi aspetta non solo per ammirare nuovamente questo capolavoro d’arte, ma per avvicinarmi alla scoperta di un’altra esposizione suggestiva.
Dedicherò, infatti, una particolare attenzione alla visita del Rione Sanità, perché l’intento è quello di arrivare alla Basilica di San Severo fuori le mura, al cui interno, nella Cappella dei Bianchi è stata inaugurata nel 2019 l’esposizione permanente “Figlio Velato” dello scultore Jago.
Jago è nato a Frosinone nel 1987 e oggi può essere ritenuto un “social artist” per la sua interessante capacità di comunicare con il pubblico, intessendo un contatto, un legame di condivisione creativa decisamente particolare. E’ indubbio che l’opera si ispiri per creazione a quella del Cristo Velato. Scolpita anche questa da un unico blocco di marmo “raffigura un fanciullo coperto da un velo, che racconta la morte di tutti gli innocenti del nostro tempo” e invita tutti noi a riflettere su una realtà contemporanea che spesso ci sfiora soltanto.
Il mio soggiorno in questa Napoli dai mille volti, proseguirà con un fuori programma che mi porterà a Caserta per la visita della sua famosa Reggia e nuovamente di ritorno a Napoli per indossare i panni della “turista non per caso”.
Grazie, infatti, alla collaborazione con City-Seightseeing – Napoli, avrò l’opportunità di curiosare le meraviglie della città in versione “panoramica”, gustandomi entrambi i percorsi dei 2 tour proposti e assaporandola, così da una prospettiva decisamente nuova. Soggiornerò nuovamente all’Hotel Napolit’amo Medina a conferma dell’ospitalità impeccabile già ricevuta e luogo decisamente strategico per soddisfare ogni mio interesse.
Stay tuned!