Viaggiare al femminile: consigli pratici

Sono sempre di più le donne che viaggiano da sole, probabilmente ispirate dal celebre film di Julia Roberts “Eat, Pray, Love”, che racconta la storia di una donna sposata, che decide di ipotecare un anno della sua vita per girare per il mondo. Per molte donne, questo modo di viaggiare coincide con una “vacanza sabbatica” in vista poi di decisioni o cambiamenti importanti per la propria esistenza, per altre è un modo per mettersi alla prova, per dimostrare a se stesse di farcela da sole, per altre ancora si avverte un sano e forte spirito di avventura, radicato magari già da tempo, che si può esprimere così, prendendo una borsa leggera, uno di quei biglietti aerei low cost e dandosi un iniziale punto di partenza, per quello che potrà diventare il “viaggio della vita”. Ciò che emerge ormai da tempo, è questo fenomeno in continua evoluzione, così come sottolineato da Giulia Vola, giornalista e scrittrice, che si, tempo fa, si è soffermata a riflettere su questa interessante dimensione “in rosa”, raccogliendo l’esperienza di una manciata di donne che in passato hanno preso questa decisione così singolare, specie per i tempi in cui sono vissute. Una sorta di “pioniere del viaggio” rappresentate da Alexandra David-Neel, parigina di origine che viene ricordata soprattutto per l’attenzione dimostrata verso il Tibet e per l’anno trascorso a Lhasa,in solitudine, nel 1924. E poi ancora Freya Stark, esploratrice inglese, che si avventurò per prima in Arabia, Vita SacKville-West, la trasgressiva poetessa inglese amica di Virginia Woolf che nei suoi libri ci narra la sua passione e i suoi soggiorni in Persia e Annemaria Schwarzenbach, fotografa e giornalista svizzera, che nel 1939 raggiunse l’Afghanistan in auto con la sua amica Ella Maillart. E’ scontato, ma è bene, sottolinearlo, che intraprendere un viaggio da sole presuppone il possedere una serie di indispensabili requisiti:
età giusta: non necessariamente riferita a quella anagrafica, ma a quella che ci fa sentire veramente “pronte” per un’avventura di questo genere
coraggio, spirito di adattamento, capacità e attitudine ad affrontare e gestire gli imprevisti (dal soggiorno precario, al cibo non uguale “a quello di mamma”)
fisico allenato: non dobbiamo essere delle culturiste, ma soltanto essere in grado di sopportare sbalzi climatici, di portarci da sole il bagaglio che avremo organizzato con intelligenza (vedi regole successive!), di essere pronte a camminare senza impedimenti
un pizzico di incoscienza: questa “purtroppo” ci deve essere. Non vuol dire partire senza cognizione di causa, ma semplicemente essere pronte “a buttarsi”, mettersi in gioco ogni giorno, essere allenati con le lingue straniere che sono fondamentali ovunque andiate, dopo aver varcato i nostri confini. Apprezzare le piccole conquiste quotidiane, godere del riposo, ma cercare anche l’euforia di mille situazioni coinvolgenti e inusuali.

donne viaggioI consigli pratici, che sempre Giulia Vola ha proposto in uno dei suoi interessanti articoli, sono contenuti nelle “7 regole d’oro per spostarsi in sicurezza”:
1. LA VALIGIA
Un bagaglio a mano è più che sufficiente! I vestiti sporchi si lavano nelle lavanderie a gettoni con una piccola spesa e il resto si acquista in loco (si chiama “spirito di adattamento”)
2. L’ABBIGLIAMENTO
Gonna lunga, perché in tanti Paesi sono vietati i pantaloni per le donne e un foulard scuro che possa coprire le spalle in eventuali luoghi sacri. Evitare pantaloni militari e scarpe con i tacchi.
3. FEDE AL DITO
Portare la fede all’anulare è una sicurezza in molte aree del mondo: dire che si sta raggiungendo “il marito” allontana molti possibili molestatori.
4. PER STRADA
Abituarsi a camminare contromano evita di essere sorpresi alle spalle da sconosciuti. Indossare un paio di occhiali anche da sole offre discrezione e nasconde momenti possibili di smarrimento.
5. IN ALBERGO
Se possibile chiedete una camera vicino alle scale o all’ascensore per essere pronte in caso di fuga.
6. AL RISTORANTE
Spesso mangiare da sole può essere imbarazzante per cui è consigliabile avere un libro o una rivista da sfogliare
7. ETICHETTA
Vestirsi in modo sobrio, evitare spalle nude, scollature e gambe in vista. Imparare almeno la traduzione dei termini più comuni “buongiorno”, “per favore” e “grazie”.

Buon viaggio a tutte!