Viaggio in Oman: natura, storia, escursioni e informazioni utili
Ho sempre avuto una passione particolare per questo Paese tanto misterioso quanto interessante, così ho pensato di saperne di più e ho contattato direttamente l’Ufficio del Turismo del Sultanato dell’Oman, che mi ha riservato una graditissima accoglienza. Ecco alcune delle informazioni più interessanti e utili per andare alla scoperta di questo luogo così affascinante. 1. Crocevia di tre continenti, l’Oman ha un ricco passato coloniale di scambi. Esiste ancora una forte atmosfera africana a Sur e a Mirbat, i più antichi porti di pesca del Paese. Seta e porcellana cinese, stoffe e spezie indiane compongono il paesaggio dei suoi mercati, terra pregna dell’atmosfera incantevole del magico Oriente. Dalle strade dell’incenso a quelle dell’oro nero, la storia del Sultanato è scandita dagli scambi marittimi e terrestri. Secondo la leggenda, Sinbad il marinaio avrebbe vissuto intorno al X secolo a Sohar, un porto del Nord del Paese. Da secoli i dhow (imbarcazioni tipiche) hanno attraversato i mari del Golfo trasportando spezie tra Oriente e Occidente, tra Asia e Africa. Il nome dhow deriva dall’arabo mhele: una nave la cui prua era scolpita a forma di testa di cammello. Un dettaglio meno conosciuto della storia del Paese è il fatto che l’Oman fu l’unico impero coloniale in Medio Oriente a possedere depositi di merce sulla costa africana orientale tra Zanzibar e Mombasa. Tra il 1510 e il 1650 fu invaso dai portoghesi che lasciarono traccia del loro passaggio nei forti e castelli. Gli invasori furono cacciati dal Paese e iniziò per Muscat un periodo di prosperità che irradiò le sue benefiche influenze fino in Asia Centrale e in Africa Australe. 2. L’Oman è il terzo Paese più grande della penisola arabica dopo l’Arabia Saudita e lo Yemen; differisce dagli altri Emirati del Golfo non solo nelle dimensioni, ma anche per la sua apertura verso l’Oceano Indiano. Confina con gli Emirati Arabi Uniti a nordovest, con l’Arabia Saudita a ovest e con lo Yemen a sud-ovest. Si affaccia sul mar Arabico a sud e a est, sul Golfo Persico a nord-est ed è attraversato dal Tropico del Cancro, appena sotto la capitale Muscat. Di forma trapezoidale, il Sultanato di Oman ha una superficie di 309.500 chilometri quadrati (è un po’ più esteso dell’Italia) con una popolazione di 2.867.000 abitanti circa. Il suo territorio è per l’80% desertico e la popolazione si concentra in due parti geograficamente distinte: il nord e il Dhofar, separate da una vasta distesa desertica lunga 800 km, dove ci sono il deserto di sabbia (Rub al-Khali), il Sabkha (lago salato di Um Al-Samin) e l’hamadas, cioè il deserto roccioso di Jiddat el Harassis e le dune (Sabbie di Wahiba).
3. L’economia omanita è basata soprattutto sulla produzione e l’esportazione del petrolio. Dopo la scoperta del petrolio nel 1967 e soprattutto con l‘arrivo al potere del Sultano Qaboos Bin Said, il Paese ha avviato un vivo processo di modernizzazione. Un tempo fondate sul commercio interno regionale e sul commercio marittimo internazionale con particolare attenzione all’esportazione di datteri, di agrumi e di pesce, le risorse omanite sono oggi rappresentate quasi esclusivamente dagli idrocarburi e derivati del petrolio. I guadagni della produzione petrolifera sono in costante aumento e hanno contribuito a creare un sistema di infrastrutture moderne e ben tre zone industriali. L’economia è ancora dipendente dalla mano d’opera straniera. Bisogna però segnalare che la legislazione attuale rifiuta la nazionalità ai non-musulmani e favorisce le attività commerciali e gli scambi tra i cittadini omaniti. Questo si traduce in una sorta di “omanizzazione” dell’occupazione voluta dalle autorità governative per valorizzare la localizzazione della cultura: i giovani omaniti si formano all’estero (il governo ne finanzia la formazione nelle università europee e americane) e successivamente si inseriscono nel tessuto lavorativo omanita, apportandovi così migliorie sostanziali. 4. Tra le tradizioni popolari spiccano diversi eventi. L’anno si apre in bellezza a Muscat: a gennaio e febbraio la capitale ospita infatti il Festival di Muscat, presso il parco di Al Qrum, che accoglie canti, danze ed artigianato dei paesi arabi. Fra gli eventi sportivi, da non perdere il Tour of Oman, giro in bicicletta del Sultanato che ha luogo a febbraio. Il Tour è organizzato dal leggendario ciclista Eddy Merckx e dagli organizzatori del Tour de France. Salalah Tourism Festival. Salalah, la capitale del Dhofar, in estate diventa teatro all’aperto per concerti, spettacoli folcloristici ed attività: inizia a metà luglio e si conclude a fine agosto. Fra gli eventi religiosi, da segnalare la chiusura del Ramadan, l’Eid-al Fitr, settimana di feste ideale per scoprire l’Oman delle tradizioni, l’equivalente delle feste di Natale per noi occidentali 5. La cucina tradizionale omanita offre specialità frutto dell’incontro di varie popolazioni, soprattutto araba e indiana. Il tipico menu propone piatti a base di curry, da gustare in particolare nei caratteristici ristoranti di Muscat e Salalah. Le bevande alcoliche si trovano in vendita soltanto nei principali alberghi e nei ristoranti di lusso dove oltre ai piatti tradizionali è possibile trovare piatti internazionali. I piatti omaniti sono inoltre influenzati dalla cucina araba (chawarma, mezze e felafel). È possibile assaporare le pietanze tipiche nei numerosi ristoranti di Muscat.
6. Tra i posti imperdibili c’è l’anima green dell’Oman, il wadi Darbat, nel Dhofar, verdissimo e lussureggiante. La parola araba wadi significa sia corso d’acqua che valle. Sono, dunque, dei letti di fiume che si trovano nelle profonde valli scavate dalle forti piogge sulle montagne. Formano in alcuni punti delle riserve d’acqua chiara dove ci si può tuffare e lungo le quali crescono le palme. Si trovano soprattutto nella zona litorale ai piedi delle montagne del Hajar e favoriscono l’agricoltura, la pastorizia e l’irrigazione delle coltivazioni di palme da dattero. 7. I luoghi cult restano però la capitale Muscat e l’antica capitale Nizwa, il deserto e i wadi, gli antichi villaggi dei pescatori nel Mussandam e la via dell’incenso nel Dhofar, la città di Sur dove costruiscono i dhow e i siti UNESCO del Sultanato. D’estate le temperature sono molto alte vicino Muscat, perciò si consiglia di recarsi nel Dhofar, a chi avesse modo di viaggiare solo nel periodo estivo verso il Sultanato. Il Paese è sicuro ed è visitabile anche con formula fly & drive. Non mancano luoghi ed attrattive per famiglie e bambini. Deserto e cammelli, oasi e giardini tropicali, il palazzo del Sultano e il coloratissimo suk, avventure a misura di bimbo e resort che li coccolano assieme ai genitori… senza vaccinazioni obbligatorie e jet-lag (solo 2 ore di differenza con l’Italia), l’Oman è meta ideale per chi viaggia in compagnia dei più piccoli. Per maggiori informazioni non esitare a visitare direttamente il sito ufficiale. L’Oman ti aspetta!